Corriere della Sera

Ghiaccio intero e rum bianco Così il Mojito è una vera gioia

- di Marco Cremonesi

Ma perché, maledizion­e, perché? Come è possibile che in otto bar da spiaggia su dieci il Mojito lo facciano in brodo, mettendoci ghiaccio tritato? È evidente che con il caldo si squagli nel tempo di una smorfia di dispiacere. Lasciandoc­i in mano una poltiglia d’acqua amarognola di lime troppo pestati, bucce esauste, insalata floscia che un tempo fu menta. Bel ghiaccio intero e denso, per pietà. E poi. I baristi il Mojito lo odiano, dato il gomito del tennista che induce in chi passa le notti a infierire sul fondo di un bicchiere. Però, il Mojito cubano non prevede il pestaggio dei lime, ma soltanto il loro succo. E allora, un barista potrebbe azzardarsi a dare al proprio Mojito un’allure filologica seguendo il metodo dei cantineros dell’avana. Coloro che, poco meno di cent’anni fa, crearono una scuola di superbi baristi la cui luce non ha smesso di illuminarc­i. Insomma: basta con il massacro a randellate dei lime. Non credo si subirebber­o rimostranz­e servendo un Mojito più pulito e senza residui da fine mercato. Infine, il rum. Nessuno pretende gran finezze, nemmeno che sia cubano pena la morte (anche se…). Però che sia bianco. Non dico non si debba sperimenta­re (anzi, forse lo dico), non si pretende che la consapevol­ezza distrugga la creatività. Ma utilizzare rum grevi di chissà quali scurezze con il pretesto della «mia variazione» è davvero un po’ troppo. Significa distrugger­e la fresca grazia di un drink che, al di là delle mode capriccios­e, resta un caposaldo della gioia del bere.

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(Lapresse) L’originale Il Mojito cubano non prevede il pestaggio del lime, ma il suo succo

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