Il marito dell’amante
● La serie gialla che ha come protagonista il commissario Passalacqua è il suo esordio narrativo: «La banda di Tamburello» (Solferino) «C ommissario, ci sta un signore che vi vuole parlare» disse Palumbo a Passalacqua che stava leggendo una circolare.
«Come si chiama?» domandò il capo infastidito, appoggiando il foglio sul tavolo. «Aldo Limido, dice».
«E chi è?» si stranì il commissario.
«E che ne saccio!» rispose l’agente sbottonandosi il collo della camicia.
Berto consultò i suoi appunti sul caso Forlanini ed eccolo lì, un nome che si era preso la briga di cercare in anagrafe ma di cui non si era ancora occupato.
«Tilde Fusé, l’amante dell’ingegner Forlanini... quello lì fuori è il marito!» esclamò. «Fallo passare».
Palumbo ammiccò e fece il gesto delle corna roteando la mano destra verso l’alto, uscì e rientrò con un uomo dai capelli col riporto che sembrava molto agitato. Poi si richiuse la porta alle spalle e andò a sedersi vicino alla finestra per fumare, aprendo un piccolo spiraglio.
«Posso accendermi una sigaretta?» fu la prima domanda del coniugato Fusé in piedi davanti al commissario, ancor prima di presentarsi.
«Se le vanno bene le Lucky Strike gliene offro una io» Passalacqua mise il pacchetto sul tavolo e si servirono entrambi. «Se ci vuole fornire le sue generalità... Non per curiosità mia, perché qua dentro si usa». «Mi chiamo Aldo Limido, il mio nome non le dirà nulla, penso invece che Tilde Fusé le suggerisca qualcosa». L’uomo aveva un leggero tremore alle mani e il commissario cercò di metterlo a suo agio. «Perché non si siede?»
Limido obbedì.
«Cosa dovrebbe suggerirmi quel nome, se è lecito?»
«È mia moglie, la collaboratrice più stretta del defunto ingegner Forlanini. So che è lei che si occupa dell’indagine sulla sua morte. Mia moglie ha detto che vi siete parlati, ma credo che le abbia taciuto la cosa più importante». Limido fece la faccia di Belfagor nella trasposizione televisiva.
«No, cose importanti non me ne ha dette, gli occhi Limido.
«Ci sono coniugi ai quali piace essere traditi per poi, che ne so, raccontarsi i particolari scabrosi. C’è chi fa gli scambi di coppia da una macchina all’altra di notte, intorno allo stadio di San Siro. Personalmente non li capisco ma so che esistono».
Aldo Limido era in un momento di forte Passalacqua ruppe gli indugi.
«Pensa che abbia avuto qualche ragione per uccidere Forlanini e abbia dato seguito al proposito?». Dopo una breve esitazione, l’altro rispose, pilatesco: «Io le dico un fatto, le conclusioni stanno a lei».
«Verificherò certamente dove fosse quella mattina sua moglie, ma l’eventuale movente e la saluto». Appariva piccato.
«Io apprezzo chi ha il senso della giustizia e non posso che compiacermene» lo lisciò Berto. «Tuttavia, mi deve scusare, ho la sensazione che lei con sua moglie sia molto arrabbiato. La capisco, lo sarei anch’io, al suo posto. Non vorrei però che sulla voglia di collaborare all’indagine stesse prevalendo il risentimento, addirittura l’intenzione di punirla».
Passalacqua si accese un’altra Lucky Strike, l’altro fece segno che saltava il giro e commentò in tono risentito: «Me l’avevano detto che a cercare di rendersi utile con la polizia finisce che ci si va di mezzo. Mi servirà di lezione». Si voltò per avviarsi alla porta.
«Qua nessuno la mette in mezzo, stia tranquillo. Prima di andarsene vorrei solo che mi dicesse come e quando sua moglie sia entrata nei particolari della propria vita sessuale con l’amante e per quale motivo» lo fermò Passalacqua.