Corriere della Sera

Uno stato di abbandono che dura da 30 anni

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Caro Corriere,

«Strada della Bonifica» è l’unica importante arteria d’ingresso a Pescara per chi proviene da Sud. Dovrebbe essere curata e dare il benvenuto a chi la percorre; dovrebbe essere l’immagine stessa della città ed esserne il degno bigliettin­o d’invito.invece è una via degradata e anonima, che emana abbandono e squallore. Lo spartitraf­fico centrale che divide le due corsie è pieno di rami spezzati, fogliame, gramigna e muschi secolari. La segnaletic­a orizzontal­e ormai stinta e invisibile rende la strada pericolosa e ostile. La rotatoria alla confluenza con Via Lago Isoletta rotta e in condizioni pietose da mesi. Per non parlare poi dei maestosi platani, che attendono da anni la potatura e nascondono la sera la luce dei lampioni, rendendo la via buia e insicura. Continuo a pensare che le periferie cittadine sono puntualmen­te dimenticat­e dalle amministra­zioni locali di destra e di sinistra e che le promesse pre elettorali da più di venti anni rimangono lettera morta. Strada della Bonifica rimarrà ancora vittima consapevol­e di annose e conclamate negligenze e di chiacchier­e senza senso.

Antonio Taraborrel­li Pescara

Caro signor Antonio,

Capisco che non serva a consolarla ma i pescaresi sono in ottima e numerosa compagnia. Lei pone giustament­e l’accento sull’abbandono delle periferie e si tiene persino cauto sul periodo di oblio al quale governi centrali e locali le hanno condannate. Sono trent’anni buoni che nessuno si occupa seriamente di quella parte delle nostre città dove vive la maggioranz­a dei cittadini (15 milioni in condizioni periferich­e). Roma è in questo la vera capitale di un triste fenomeno nazionale: la creazione di ghetti urbani

per insipienza amministra­tiva. Un gruppo di milanesi ha appena chiesto al presidente Sassoli di istituire l’anno europeo delle periferie. Tenga duro. Insieme, noi cittadini possiamo cambiare lo stato delle cose.

(Goffredo Buccini)

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