La partita Fca: riapre con Renault
Manley sull’integrazione con Parigi: le condizioni ci sono ancora, dipende dalle circostanze
La mancata fusione con Renault potrebbe presto tornare nell’agenda di Fca. A rivelarlo è il ceo della società Mike Manley in un’intervista al «Financial Times», nella quale ha dichiarato che «le condizioni industriali ci sono ancora. Qualora le circostanze dovessero cambiare, allora i sogni potrebbero avverarsi e le cose potrebbero accadere». Manley ha però aggiunto che Fca in ogni caso ha «un solido futuro come azienda indipendente». L’accordo ● Lo scorso maggio Fca aveva proposto a Renault di creare un nuovo gruppo, ma i colloqui erano falliti per l’ostruzione del governo francese, che ha il 15% delle quote
Quest’apertura, che ieri ha limitato le perdite del titolo a -0,32% in una giornata di forti ribassi, arriva dopo una settimana in cui il mercato dell’auto ha registrato una netta frenata, contribuendo al rallentamento della crescita economica in Italia e in Germania. Il titolo aveva perso sul listino milanese il 5,25% durante la scorsa settimana. I negoziati sono andati avanti per mesi per creare un gigante europeo che avrebbe potuto diventare il più grande su scala globale per il numero di auto vendute. Il gruppo Fca aveva lanciato lo scorso maggio la sua proposta per formare un gruppo da 33 miliardi di capitalizzazione, ma il possibile accordo era sfumato il 6 giugno per i timori legati al comportamento del governo francese, che possiede il 15,01% delle quote del gruppo Renault e che gode di un diritto di voto doppio nel board della società. A influire c’è anche lo stato incerto dell’alleanza del colosso francese con Nissan, che è peggiorato in seguito al licenziamento del ceo di entrambe le società Carlos Ghosn avvenuto nei mesi a cavallo tra 2018 e 2019. Secondo il quotidiano finanziario, Nissan avrebbe chiesto di ridurre la quota di controllo del 43%, ritenuta sbilanciata rispetto al 15% di quote di Nissan in Renault, che non avevano diritto di voto.