In tre contro i seminatori di morte Un’indagine di veleni e fantasmi
Un agente, una giornalista e un legale sono gli eroi del libro d’esordio di Tony Kent (Solferino)
Ifantasmi del passato. Gli incubi del presente. Un attentato nel cuore e al cuore di Londra. In una Trafalgar Square presidiata dai migliori uomini della sicurezza. Inglesi e americani. Un «airbag» difensivo pronto ad attenuare anche l’urto più violento. Se non fosse che. L’animo umano ha strade che la ragione non può conoscere. E allora accade quello che non vorresti mai.
Sul palco di Trafalgar Square ci sono tre leader mondiali, il presidente degli Stati Uniti e il suo predecessore, il premier inglese e il ministro per l’irlanda del Nord, nonché il politico più popolare del Regno Unito. E sarà lui a cadere sotto i colpi del killer.
Complotto mortale (Solferino editore) è il debutto di Tony Kent. Un ottimo esordio. Un libro scritto con linguaggio scabro, ma mai piatto. Una storia avvincente. Personaggi delineati con attenzione e introspezione psicologica. La strage di Trafalgar Square è solo il coperchio sopra una pentola piena di veleni e serpenti. Le lotte intestine tra politici e servizi segreti. Forze oscure che tentano di scatenare vecchi rancori, peggio, un odio profondo sedimentato nei secoli. La questione irlandese che resta sottotraccia, ma quando affiora devasta corpi e anime.
Chi c’è dietro l’attentato di Londra? Dove cercare il mandante? A muoversi sul palcoscenico di una storia che non lascia un attimo di tregua ed è terribilmente verosimile c’è Joe Dempsey, un uomo della sicurezza britannica. Di quelli che, oltre al fisico da rugbista,
occhi come raggi laser e coraggio da eroe delle Termopili hanno il valore aggiunto di un fiuto che fa sentir loro quando sta per arrivare un vento cattivo. È l’uomo dell’attimo prima. Quello decisivo, che sposta le lancette del tempo e della storia. Che, spesso, coincidono con quelle della politica. Joe è un uomo di cui fidarsi.
Sarah Truman è una reporter della Cnn. Con un cognome impegnativo. Ma anche promettente. Un bel biglietto da visita per chi fa (anche) cronaca politica. Nessun legame con il presidente americano Harry, naturalmente. Almeno così appare. Sarah è ambiziosa il giusto. Più testarda che rampante. Una giornalista tignosa che non si accontenta dei comunicati stampa. Vuole andare oltre. Non la paranoia di chi pensa di arrivare alla Verità, ma il rigore professionale di chi toglie qualche velo alle tante verità. Doveroso ma anche irto di pericoli. Sarah si avvicinerà troppo a un fuoco che ti riscalda di gratificazioni basta che tu stia attento a non bruciarti.
Michael Devlin è un avvocato. Un ottimo avvocato. Il migliore. Perché ha «fame». Si è fatto da solo. Ha sfidato pregiudizi e ostilità. È spietato. Difenderebbe anche un colpevole se necessario. E qui emerge tutta la maestria di Tony Kent che di mestiere fa proprio il penalista. Un fuoriclasse, dicono tutti. Di origini irlandesi… Michael è preparato come il suo collega Daniel che, però, paga il suo idealismo. Non diventerà mai un barrister, resterà un solicitor. Michael viene dall’irlanda povera e disperata. Oppressa da rancori antichi per gli inglesi. Due mondi che si guardano in cagnesco, per usare un eufemismo.
Michael è diventato un rispettato barrister che frequenta i tribunali di Londra. A guardarlo penseresti che viene da una generazione di legali tanto si è incarnato nel personaggio. Ma il suo passato è qualcosa che non si può rimuovere indossando toga e parrucca del Settecento. I suoi fantasmi si intrecciano con quelli di Joe e Sarah. Tutti e tre hanno dei conti da regolare. Ognuno a modo suo.
Tutto comincia a Londra con un’azione contro i leader riuniti a Trafalgar Square I rancori accumulati nel conflitto in Irlanda continuano a produrre conseguenze nefaste