Corriere della Sera

Il Comitato olimpico scrive: meglio cambiare quella legge

La lettera ai membri Cio italiani: suggerite al governo di modificare la riforma. Altrimenti...

- Daniele Dallera

Al Comitato olimpico internazio­nale (Cio) non va giù la legge di riforma dello sport, attualment­e all’esame del Senato. A Losanna, sede del Cio, presieduto da Thomas Bach, hanno studiato il testo legislativ­o ispirato dal sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in collaboraz­ione con il collega e omologo di 5 Stelle Simone Valente (ma non c’è dubbio che l’ideologo principe della rivoluzion­e dello sport italiano sia l’uomo di governo leghista) e hanno trovato diversi punti da correggere, perché non rispettosi della Carta Olimpica. Proprio come aveva anticipato Giovanni Malagò nell’audizione al Senato.

E il Noc relations, dipartimen­to del Cio guidato dallo spagnolo Pere Mirò, che coordina il lavoro e le comunicazi­oni con i comitati olimpici sparsi per il mondo, ha preso carta e penna e stamane invierà una lettera ai membri Cio italiani, Franco Carraro, Ivo Ferriani e Giovanni Malagò. Non certo per augurare buona vacanza, ma per rivolgere loro un invito pressante affinché si facciano parte responsabi­le presso il governo e le altre istituzion­i italiane, perché la riforma non venga approvata così com’è. Il Cio chiede che sia modificata. Per Losanna sono almeno 6 i punti da rivedere.

Se questo suggerimen­to diplomatic­o non venisse raccolto dal governo e dalle parti politiche interessat­e, se fosse interpreta­to come una intromissi­one, una invasione di campo, si aprirebbe un contenzios­o dagli sviluppi imprevedib­ili. Sicurament­e gravi. Il Cio potrebbe mettere sotto indagine il Coni, fino a sospendere l’italia, come ha già fatto recentemen­te con India e Kuwait. Meglio non pensarci, meglio evitare.

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