Il Comitato olimpico scrive: meglio cambiare quella legge
La lettera ai membri Cio italiani: suggerite al governo di modificare la riforma. Altrimenti...
Al Comitato olimpico internazionale (Cio) non va giù la legge di riforma dello sport, attualmente all’esame del Senato. A Losanna, sede del Cio, presieduto da Thomas Bach, hanno studiato il testo legislativo ispirato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in collaborazione con il collega e omologo di 5 Stelle Simone Valente (ma non c’è dubbio che l’ideologo principe della rivoluzione dello sport italiano sia l’uomo di governo leghista) e hanno trovato diversi punti da correggere, perché non rispettosi della Carta Olimpica. Proprio come aveva anticipato Giovanni Malagò nell’audizione al Senato.
E il Noc relations, dipartimento del Cio guidato dallo spagnolo Pere Mirò, che coordina il lavoro e le comunicazioni con i comitati olimpici sparsi per il mondo, ha preso carta e penna e stamane invierà una lettera ai membri Cio italiani, Franco Carraro, Ivo Ferriani e Giovanni Malagò. Non certo per augurare buona vacanza, ma per rivolgere loro un invito pressante affinché si facciano parte responsabile presso il governo e le altre istituzioni italiane, perché la riforma non venga approvata così com’è. Il Cio chiede che sia modificata. Per Losanna sono almeno 6 i punti da rivedere.
Se questo suggerimento diplomatico non venisse raccolto dal governo e dalle parti politiche interessate, se fosse interpretato come una intromissione, una invasione di campo, si aprirebbe un contenzioso dagli sviluppi imprevedibili. Sicuramente gravi. Il Cio potrebbe mettere sotto indagine il Coni, fino a sospendere l’italia, come ha già fatto recentemente con India e Kuwait. Meglio non pensarci, meglio evitare.