Corriere della Sera

Incidente al Giro di Polonia. Aveva 22 anni

- Marco Bonarrigo

Il ciclismo belga piange un altro giovane martire, l’ennesimo talento caduto in corsa. È successo ieri 40 chilometri dopo il via della 3ª tappa del Giro di Polonia, corsa inserita nel World Tour. Bjorg Lambrecht, 22 anni, in quel momento in coda al gruppo, è finito ad alta velocità contro un manufatto di cemento a bordo strada. Ryszard Wisniewski, il medico di gara, è piombato su di lui dopo un minuto: «Nessuno ha visto l’incidente, Bjorg è caduto da solo su una strada larga e piatta. La testa non sembrava avere subito traumi gravi — ha spiegato — ma l’urto aveva avuto effetti devastanti sul petto. Era in arresto cardiaco e respirator­io. L’abbiamo perso e ripreso più volte. Impossibil­e caricarlo in elicottero, è arrivato in ospedale in ambulanza. È morto per emorragie interne massicce».

Lambrecht correva con la Lotto-soudal, una delle due «nazionali» belghe, che l’aveva ingaggiato a soli 20 anni in virtù di risultati eccellenti. Cacciatore di classiche con (rare per un fiammingo) doti di scalatore, Promessa Aveva soltanto 22 anni Bjorg Lambrecht morto ieri durante la 3ª tappa del Giro di Polonia, dopo aver urtato un manufatto di cemento. Secondo ai Mondiali 2018, era una grande promessa del ciclismo belga (Ap) da dilettante nelle corse a tappe aveva un solo avversario: il fenomeno Egan Bernal. Lo scorso anno Bjorg aveva vinto l’argento ai Mondiali under 23 di Innsbruck, quest’anno (risultato straordina­rio per la sua età) era stato 4° alla Freccia Vallone e 6° all’amstel Gold Race, miglior giovane al Giro del Delfinato. Ieri, pur essendo chiaro fin da subito che la vita di Lambrecht era appesa a un filo, la corsa è continuata con la vittoria in volata di Pascal Ackermann. Gli organizzat­ori hanno annullato le premiazion­i e neutralizz­ato la tappa di oggi trasformat­a in una sorta di pedalata del lutto e ricordo. Molti colleghi del belga sono scoppiati in lacrime. «Sconvolto. Quando accadono tragedie come queste rimango impotente nel provare a capire quanto siamo fragili facendo ogni giorno la cosa che amiamo di più» ha scritto il campione olimpico Elia Viviani.

L’incidente è l’ennesimo di una lunga serie per il ciclismo fiammingo cominciata con la morte di Wouter Weylandt al Giro d’italia del 2011, proseguita nel 2016 con la scomparsa di Antoine Demoitié investito da una moto alla Gand-weelgem e, nel 2018, da quelle di Michael Goolaerts e Daan Myngheer, in entrambi i casi per arresto cardiaco, a Parigi-roubaix e Criterium Internatio­nal.

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 ??  ?? I lutti ● Fabio Casartelli, morto al Tour del 1995
I lutti ● Fabio Casartelli, morto al Tour del 1995
 ??  ?? ● Wouter Weylandt, scomparso al Giro 2011
● Wouter Weylandt, scomparso al Giro 2011

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