«Open Arms, vorrei parlare al ministro»
Salvini: «Rifiuto inaccettabile». Parigi: ne accogliamo 40. In cinque si buttano in mare
Richard Gere nei giorni scorsi è stato sulla Open Arms, la nave che ha soccorso i migranti in mare. E ora dice al Corriere: «Vorrei incontrare il vostro vicepremier». L’attore statunitense direbbe a Salvini che «far leva sulla paura è una cattiva politica».
Il caso I 107 naufraghi sulla nave da 18 giorni. Il pm attende gli sviluppi, stop all’indagine. La Ong: «Non conteniamo più la disperazione». Dopo il no ad Algeciras, nella notte spunta l’ipotesi delle Baleari
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) Ringraziano ma non hanno alcuna intenzione di lasciare il mare di Lampedusa. Anzi ora chiedono di sbarcare urgentemente. L’open Arms rifiuta l’offerta della Spagna di un porto sicuro che ieri sembrava la via d’uscita alla situazione di stallo che blocca sulla nave ancora 107 migranti. «Dopo 26 giorni di missione, 17 di attesa (oggi sarà il 18° giono ndr), l’intervento del Tar, 6 Paesi disposti a ospitare i migranti ora volete che navighiamo per 950 miglia, circa 5 giorni, verso Algeciras, il porto più lontano del Mediterraneo?», chiede il fondatore di Open Arms Oscar Camps che in un tweet allega la foto del tragitto che dovrebbe fare.
Dunque la nave resta ancorata a 300 metri da Lampedusa dove si trova ormai da quattro giorni. E non si intravedono vie d’uscita perché ora anche la magistratura si ferma. «L’offerta di un porto sicuro da parte della Spagna pone una battuta di arresto all’indagine in corso», spiegano dalla Procura di Agrigento.
Ieri appena è stata paventata la partenza per l’andalusia i migranti hanno cominciato a inveire, in cinque si sono lanciati in mare per raggiungere a nuoto Cala Francese. Ma sono stati raggiunti dai volontari dell’ong e convinti a tornare a bordo. «La situazione è esplosiva — impreca Camps — non so per quanto tempo riusciremo a contenere la disperazione. Se dovesse succedere il peggio Salvini e l’europa ne sarebbero responsabili. Questa gente non è morta in mare e ora volete farla morire sulla nostra nave».
Alla disponibilità della Spagna si è aggiunta quella della Francia pronta ad accogliere 40 migranti, purché abbiano i requisiti per lo status di rifugiati. Ma anche questo non è servito, mentre il ministro Salvini resta fermo sulle proprie posizioni e parla di «rifiuto inaccettabile»: «Ne ho viste di tutti i colori con questa Ong spagnola: finti malati, minorenni che non sono tali. È intervenuto il premier e poi si è scoperto che solo la metà erano davvero minori. Dico alla ministra Trenta che gli unici due veri minori, di nove mesi, li ho fatti scendere io e nei primissimi giorni». Secondo Salvini in una situazione analoga «qualunque altro ministro avrebbe già ceduto. Ma se si apre il varco, poi alé. Ci sono già altri 356 migranti a poche miglia». Il riferimento è alla Ocean Viking di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranée. In quattro sbarchi ha soccorso 356 persone. Da giorni staziona nello stesso tratto di mare tra Malta e Linosa. È più grande della Open Arms e, per ora, non denuncia alcuna emergenza. «Sono a bordo ormai da otto giorni — avvertono però dalla nave —, col tempo la situazione potrebbe rapidamente mutare. Non possiamo stare a lungo senza l’indicazione di un porto sicuro». A bordo ci sono 103 minori, 92 non accompagnati. Quindi nella stessa condizione dei 27 della Open Arms autorizzati a sbarcare.
Intanto in serata è arrivata dalla Spagna una proposta alternativa a Algeciras: il più vicino porto di Mahon, a Minorca, nelle Baleari.