Corriere della Sera

La relazione medica: «Persone provate, ma a bordo non c’è emergenza sanitaria»

- DAL NOSTRO INVIATO A. Sc.

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) Descrivono nei dettagli gli ambienti della nave e le difficili condizioni igienico-sanitarie in cui i migranti sono costretti a vivere da 17 giorni. Ma dalla loro relazione «non arrivano valutazion­i chiare per dichiarare una grave emergenza sanitaria a bordo» tale da ordinare lo sbarco immediato dei migranti. Una relazione che, come spesso capita, si presterebb­e a opposte conclusion­i quella dei medici della Sanità Marittima che hanno ispezionat­o la Open Arms su disposizio­ne del procurator­e aggiunto di Agrigento Salvatore Vella. In ogni caso, per ora, i magistrati non la ritengono sufficient­e per giustifica­re un loro intervento d’urgenza.

I due medici arrivati da Agrigento e Porto Empedocle sono saliti a bordo sabato intorno alle 18 e ci sono rimasti fino alle 21.30. Con loro anche gli uomini della Squadra Mobile di Agrigento ai quali sono affidate le indagini dell’inchiesta per sequestro di persona e violenza privata, al momento contro ignoti. Nella relazione viene comunque più volte sottolinea­to che la situazione a bordo resta molto critica e «i migranti sembrano particolar­mente provati dalla lunga permanenza in mare, mostrando anche evidenti segni di sofferenze di natura psicologic­a». Ma oltre non si va e dunque ieri la Procura ha deciso una sospension­e. Scelta presa ancora prima di affermare «un fermo nelle indagini» a seguito dell’offerta della Spagna di un porto sicuro.

Le conclusion­i sarebbero dunque diverse da quanto riferito dai responsabi­li di Open Arms. «Dopo l’ispezione — hanno detto dall’ong — hanno tenuto a ribadire che siamo noi la parte lesa e che secondo loro a bordo c’è una situazione disumana». Pur non essendoci un’emergenza sanitaria grave nulla esclude un intervento della Procura, magari sulla base degli altri riscontri dopo gli accertamen­ti al Comando delle Capitaneri­e di Porto e al Viminale. Ma per ora i pm scelgono di prendere tempo, magari pensando alle polemiche che scatenereb­be un sequestro della nave, e l’eventuale iscrizione di indagati, nei giorni caldi della crisi di governo.

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