Asfalto speciale, corse a mezzanotte Da Doha a Tokyo lo sport si adegua
Allo studio come proteggere dal caldo atleti e lavoratori: già un morto nel cantiere olimpico
per infarto in un cantiere olimpico ha alzato l’ansia oltre il livello di guardia.
Il global warming, insomma, non risparmia nessuno. E si cercano in tutta fretta contromisure. Toshihiko Seko è stato ingaggiato per suggerire, da maratoneta, consigli che vadano oltre le spugne bagnate a ogni rifornimento e le nuvole di acqua vaporizzata già viste in azione a Pechino 2008, quando il caldo in Cina non fece sconti. E allora ecco l’idea dell’asfalto speciale con cui catramare il percorso delle martone della corsa e della marcia, in grado di respingere una percentuale di raggi infrarossi tanto da abbassare la percezione del calore di dieci gradi. In soccorso agli atleti anche l’ombreggiatura di alberi che non verranno più potati, mentre agli edifici lungo il tracciato verrà chiesto di aprire agli spettatori il piano terra refrigerato.
Non è solo Tokyo 2020 a doversi adattare ai cambiamenti climatici. Mentre dall’anno prossimo tutti e quattro i tornei del Grande Slam di tennis avranno almeno un campo con tetto retrattile (Parigi sarà l’ultima ad uniformarsi), l’ingordigia dell’emiro Tamim bin Hamad Al Thani metterà il Qatar al centro del rovente playground dello sport dal 27 settembre, quando con la maratona donne programmata alle 23.59 (ora locale) per evitare il caldo torrido scatterà il Mondiale di atletica leggera, al novembre 2022: per la prima volta nella storia, il calcio ridisegnerà tutti i suoi calendari per permettere al Campionato del mondo di svolgersi nell’inverno boreale, in una zona di mondo che si sta attrezzando con stadi refrigerati (a quale costo per le risorse del pianeta?) in vista di una finale il 18 dicembre, a ridosso di Natale. La giovanissima attivista svedese Greta Thunberg era solo una scolara
Pista notturna
La maratona donne slitta per la prima volta alle 23.59 in Qatar, per scongiurare l’afa
quando il 2 dicembre 2010 il Congresso della Fifa guidato da Sepp Blatter, il padrone del vapore nel frattempo caduto in disgrazia, votava a maggioranza la prima sede mediorientale di un Mondiale di calcio dal 1930.
E non dormono preoccupate (poco, data la canicola) solo le Olimpiadi estive, l’atletica e il calcio. Se l’aumento della temperatura mondiale da qui al 2030 non verrà tenuto sotto 1,5° rischiano l’estinzione anche i Giochi della neve, di cui l’italia si è aggiudicata l’organizzazione nel 2026 con Milano-cortina. I lungimiranti organizzatori russi di Sochi 2014 avevano ingaggiato come consulente Mikko Martikainen, snowmaker finlandese: stipate 594.360 mq di neve di riserva e incrociate le dita che non faccia troppo caldo, aveva sentenziato l’esperto. Funzionò.