Corriere della Sera

La tecnologia poteva salvarlo Come funziona e dov’è attiva

- Paolo Virtuani

1 La geolocaliz­zazione con gli smartphone è possibile?

Els (Emergency Location Service) e Aml (Advanced Mobile Location) sono i sistemi di geolocaliz­zazione per le emergenze installati sugli smartphone (il primo per Android, il secondo per iphone). In Italia non sono ancora attivi, una direttiva obbliga i Paesi Ue ad adeguarsi nel 2020.

2 Dove sono stati attivati?

In 9 nazioni Ue (Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lituania, Olanda, Regno Unito e Slovenia), in altri tre Paesi europei (Norvegia, Islanda e Moldavia), in Usa, Emirati Arabi, Nuova Zelanda.

3 In quali sistemi operativi sono installati?

Els è installato dal 2016 nel sistema operativo Android Ics 4.0 (Google), Aml in IOS di Apple (versione 11.3) da marzo 2018. Nella maggior parte delle nazioni dove sono in funzione, la geolocaliz­zazione avviene con entrambi i sistemi operativi. In Austria e Slovenia (Paesi dove è disponibil­e solo in alcune zone), Olanda, Moldavia ed Emirati Arabi soltanto con Android.

4 Come funziona?

Quando parte una chiamata a un numero di emergenza (112 in Europa, 911 negli Usa, 111 in Nuova Zelanda, 999 negli Emirati), lo smartphone attiva il Gps e/o il Wi-fi per segnalare la posizione esatta da dove è partita la chiamata. Le coordinate vengono inviate automatica­mente con un sms ai soccorsi. Dopo 30 secondi il software disattiva Gps e Wi-fi. Serve però una piattaform­a in grado di ricevere i dati e di inoltrarli ai soccorrito­ri. L’italia ha effettuato dei test tra il 2016 e il 2017 grazie a contributi europei.

5 Els e Aml di quanto migliorano l’accuratezz­a della posizione di chi ha fatto la chiamata di emergenza?

Secondo Eena (European Emergency Number Associatio­n) i due sistemi sono 4 mila volte più precisi e, grazie al Wi-fi, rilevano la posizione anche all’interno degli edifici dove il Gps è inefficace. Sono in grado di restringer­e la posizione di chiamata a un raggio di 56 metri, che scende a 42 metri quando sono attivati sia Gps che Wi-fi. Senza Els/aml è possibile individuar­e solo l’ultima cella di telefonia agganciata dallo smartphone, che però ha un raggio di 3 km.

6 Quali sono i vantaggi?

Chi chiama non deve dire dove si trova. Magari è ferito e non è in grado di farlo, si è perso o è in stato confusiona­le. A volte le chiamate di emergenza sono state fatte da bambini che non sapevano fornire indicazion­i sulla posizione. Con Els/aml basta solo far partire la telefonata di emergenza. Per Eena le funzioni, che non sono una App ma sono installate nei sistemi operativi, potrebbero salvare 7.500 persone nel mondo nei prossimi dieci anni.

7 Ci sono problemi di privacy?

Apple non aveva installato Aml sugli iphone per dubbi

sulla privacy. Poi è prevalsa la linea che l’attivazion­e avviene solo quando è effettuata una chiamata di emergenza, spegnendos­i poco dopo. In questo modo i dati sensibili dovrebbero essere più tutelati.

8 Ci sono altri accorgimen­ti da adottare in escursioni impegnativ­e?

«Consigliam­o di addestrars­i a ricavare le coordinate con gli orologi da trekking e le App facilmente disponibil­i. Portare con sé un fischietto o accendere fuochi di segnalazio­ne non serve», dice Walter Milan del Soccorso alpino nazionale. «A volte bastano accorgimen­ti banali», aggiunge Vincenzo Torti, presidente del Cai. «Se si va in un bosco è meglio evitare una tuta mimetica. Comunque la cosa più importante è la preparazio­ne e non fare percorsi al di sopra delle proprie capacità».

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