Corriere della Sera

Elsa Morante in Svizzera con il suo gatto Tit «Nascosta in una radura mi spoglio al sole»

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AProcida, Elsa Morante ambienta il suo romanzo L’isola di Arturo, cominciato nella primavera del 1952. I primi di agosto dello stesso anno, per la seconda volta, è in Engadina, a Sils Maria. In vacanza nel paese svizzero in cui abitò Nietzsche, comincia a scrivere un diario «come esercizio di moderazion­e e distacco nei miei propri riguardi». Sono i mesi in cui l’amore «impossibil­e, doloroso e pazzo» per Luchino Visconti volge al termine ed

Elsa parte per Sils con il suo gatto Tit, dopo la morte del gatto Giuseppe detto anche Alvaro e Useppe Mandulino (come si sa Useppe sarà il nome del protagonis­ta de La storia) e definito «il mio più caro amico, la metà della mia anima». Sempre nel diario, a proposito della passione per i felini aggiungerà: «Posso dire che fino ad oggi, io sono arrivata a conquistar­e una sola verità assoluta: gli animali sono gli angeli. E fra questi angeli: gli arcangeli, le fate, sono i gatti siamesi».

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Leggi le interviste precedenti ai nonni d’italia sul sito online del «Corriere della Sera» Corriere.it
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Abbraccio La scrittrice Elsa Morante (1912-1985) tiene in braccio uno dei suoi amatissimi gatti

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