Venezi: «Per una donna è più facile dirigere in Armenia che in Italia»
In autunno il suo primo album. «Sogno la Scala con Puccini»
dell’uomo, a dover indossare i panni di un ruolo che è storicamente maschile. Ho le competenze e questo è il mio manifesto».
Il processo di cambiamento è lento, spiega, ma quello che le dispiace è non aver trovato sempre la complicità delle colleghe: «Con le orchestre non ho mai avuto problemi, ogni volta mi chiedo se sarò all’altezza, c’è il brivido della prima prova, ma il rapporto è molto diretto e l’empatia si crea subito. Invece purtroppo non ho visto molta collaborazione da parte degli altri direttori donna e rimane questo cliché dello smoking. Ma in generale, per gli artisti non è semplice. Siamo troppo esterofili e non ci rendiamo conto che essere italiani è un valore aggiunto». Nella visione di Venezi, il mondo classico dovrebbe tornare a essere «accessibile e pop come era una volta». E la sua volontà di divulgazione si manifesta anche online, con foto su Facebook e Instagram dove racconta le sue tournee: «Diciamo sempre che i social sono contenitori vuoti, allora riempiamoli! Anche perché i giovani, oggi, li raggiungi solo così. Credo nel potere di contaminazione della bellezza».
Venezi non viene da una famiglia di musicisti. La sua passione è nata per caso «in un percorso di scoperta»: «Da piccola non sapevo neanche che cosa fosse il direttore d’orchestra, ma quando ho capito che volevo esprimermi con la musica, c’era sempre qualcosa che mancava negli strumenti che suonavo». A conquistarla è stato Puccini, di Lucca come lei, tanto che esplorare il suo repertorio sinfonico per il suo primo album è stato quasi gioco forza. E dopo questo nuovo traguardo, per il futuro cosa sogna? «La Scala — dice senza esitazione —. Dirigere alla Scala è un punto d’arrivo e una ripartenza. Se poi fosse la Scala più Puccini, sarebbe il sogno dei sogni». Il profilo
● Beatrice Venezi si è diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano ed è tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale
● Il 18 ottobre prossimo uscirà il suo primo album, dedicato a brani sinfonici di Giacomo Puccini con l’orchestra della Toscana
L’abito lungo
«Niente frac, sul podio preferisco l’abito lungo: non mi piego a vestire la maschera dell’uomo»