Il colonialismo in Africa nel disincanto di Timpano e Frosini
Senza che nulla fosse successo sembrava non corresse buon sangue tra noi. In modo improvviso e immotivato (Timpano-frosini ed io non ci conosciamo) pervenimmo ad una riconciliazione.
L’ombra che c’era tra questa coppia del teatro italiano (una di quelle che lo hanno fatto dagli anni Ottanta) e me che scrivo derivava da una recensione di Aldo Morto, un successo del 2012. Ma io ne avevo visto uno studio a Short Theatre nel 2010 a Roma, in una gran confusione. Mi ero innervosito:
La carriera
● Autori, registi e attori, Elvira Frosini (55 anni) e Daniele Timpano (45 anni) uniscono le forze nel 2008 dando vita allo spettacolo «Sì l’ammore no». Tra i loro lavori più recenti «Digerseltz», «Zombitudine», «Aldo Morto», «Carne» e «Gli sposi» per la confusione e per la scelta di presentare uno studio, non già la versione completa e reale.
Da allora li ho trascurati, oserei dire a mio nocumento li ho snobbati. Per esempio, non ho visto né l’edizione finale di Aldo Morto, né un lavoro come Zombitudine e nemmeno Gli sposi.
Uno dei tanti errori che si commettono in sede (cosiddetta) critica — fino al punto che quanto scrivo oggi più che una recensione è un atto di contrizione. Non sarebbe ovviamente così se quanto ho ora visto, Acqua di colonia, non fosse un capolavoro del teatro di narrazione, al pari degli exploit di Ascanio Celestini, Marco Paolini, Marco Baliani, Laura Curino. La peculiarità, che poteva essere solo di origine romana (Daniele Timpano è un romano del 1974, Elvira Frosini è nata a Tivoli), la peculiarità, dicevo, è nel disincanto.
Lavorando su una poderosa ricerca storica, ci raccontano le vicende del colonialismo italiano in Africa, non solo quello del Corno d’africa, ma quello precedente e successivo. Soprattutto ne scorgono i residui, i depositi culturali, i tic, i modi di dire, di pensare, di reagire, di fronte alla storia e al presente: come e cosa è stata ed è l’africa per noi?
Ne scaturisce un racconto sconvolgente, manco a dirlo vergognoso. Spessi in luoghi insospettabili. Dalle cifre in uomini e armi impiegate per conquistare le «colonie» (e conseguente numero di vittime) al modo in cui Giuseppe Verdi scrisse l’aida su commissione, dell’egitto ignorante, fino al più insospettabile tra gli intellettuali, fino a Pasolini. Una storia raccapricciante trasmessa con un sarcasmo sottile, senza eguali. Timpano-frosini, ospiti dello Sciaranuova festival sull’etna, saranno al teatro Elfo Puccini di Milano dal 27 novembre al primo dicembre.