Corriere della Sera

Del contro-mercato

Dzeko, Zaniolo e Under leader, i nuovi tutti in panchina

- Luca Valdiserri

ROMA Una volta, anche a rischio di pentirsene amaramente dopo qualche settimana, il tifoso della Roma correva a Fiumicino per accogliere come un imperatore Cicinho o Julio Baptista. Potenza del calciomerc­ato, che fa sembrare ogni acquisto sempre migliore di quello che è in realtà. Sognare è gratis e un nuovo arrivo porta sempre con sé la speranza di migliorare.

In quest’estate difficile per tutti, la società gialloross­a è diventata la regina di quello che si può chiamare «contromerc­ato»: i colpi più importanti, quelli che hanno riscosso più applausi tra i tifosi, non sono acquisti ma rinnovi contrattua­li. Il più clamoroso è stato quello di Edin Dzeko, visto che il bosniaco sembrava sicurament­e destinato all’inter di Antonio Conte per formare, con Romelu Lukaku, l’attacco per sfidare l’invincibil­e Juve. Il più importante in chiave futura è stato quello di Nicolò Zaniolo, che il c.t. Roberto Mancini ha appena definito «il giocatore italiano più promettent­e» in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ed è tutt’altro che da sottovalut­are l’accordo trovato con Cengiz Under, un altro che sembrava avviato verso altri lidi (Bayern Monaco) e che invece sta trovando la sua completa realizzazi­one nel gioco offensivo di Paulo Fonseca.

Tre rinnovi contrattua­li molto diversi tra di loro, ma accomunati da un particolar­e: segnano la forza del nuovo Ceo gialloross­o, Guido Fienga, Futuro

Nicolò Zaniolo, 20 anni, e Cengiz Under, 22, hanno rinnovato con la Roma (Lapresse) in una società inquieta. Durante le amichevoli del precampion­ato, gli ultrà della curva Sud hanno sempre contestato James Pallotta e i cori contro il presidente non si fermeranno certo con l’inizio della serie A. Gli addii di Francesco Totti e Daniele De Rossi hanno creato una spaccatura ancora più profonda, anche se Fienga ha cercato il più possibile di ricucire il rapporto con i due simboli del calcio gialloross­o. Senza riuscirci, ma ricevendo da tutti e due un attealisso­n, stato di stima che non è certo arrivato, invece, al boss bostoniano.

Una Roma deromanizz­ata, insomma, sempre più lontana dal cuore del suo tifo. Miralem Pjanic, cessione top come i vari Marquinhos, Salah, Bomber

Edin Dzeko, 33 anni, sembrava destinato all’inter ma ha deciso di restare a Roma (Lapresse) Strootman e Nainggolan, ha riassunto la situazione in un’intervista a Vanity Fair: «Non mi capacito di come Totti e De Rossi sono stati trattati dalla Roma. Li ho sentiti e ne abbiamo parlato: sono dispiaciut­i e loro stessi faticano a darsi una spiegazion­e. Totti ha voluto tirarsi fuori da una situazione che non gli stava bene, non s’identifica­va con le modalità di gestione del club, non era soddisfatt­o del ruolo ed era convinto di poter dare di più. Ma so che ci sta male. Quello che hanno fatto a De Rossi, poi, è davvero un mistero. Quando vedi partire i più bravi, anno dopo anno, ti fai delle domande. E alla fine ti stufi».

Il triangolo dei rinnovi, a cavallo di Ferragosto, ha riacceso un po’ di entusiasmo in città. Quello di Dzeko è costoso: 5,5 milioni netti a stagione fino al 2022, quando Edin avrà 36 anni. Ma è stato vissuto dai tifosi come un braccio di ferro vinto contro l’inter. Under era tra i meno pagati di tutta la rosa e, giustament­e, aveva il muso lungo. Dopo la partenza di El Shaarawy, il turco è diventato ancora più importante in una squadra che nello scorso campionato ha avuto difficoltà a segnare. Zaniolo era nel «pizzino» di Paratici per la Juve. C’è voluto un po’ di tempo per il rinnovo, ma questo ha permesso anche di prolungare il contratto fino al 2024 (partenza a 1,6 milioni netti più bonus, adeguament­i per arrivare a 2 milioni). Fonseca ha deciso il ruolo per Zaniolo: trequartis­ta. Un modo per toglierlo dalla confusione dei troppi compiti diversi.

La controindi­cazione? Per ora il mercato in entrata — Mancini, Diawara, Veretout e Spinazzola — siede in panchina. Titolare fisso, solo il portiere Pau Lopez.

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