Corriere della Sera

La battaglia delle Borse, Hong Kong vuole Londra (nel pacchetto c’è Milano)

Offerta da 36 miliardi. Il listino inglese: valutiamo la proposta

- di Fabrizio Massaro

La Borsa di Hong Kong lancia a sorpresa un’offerta di acquisto per il London Stock Exchange, la Borsa di Londra che controlla anche Piazza Affari, la piattaform­a del mercato dei titoli di Stato, Mts, e Montetitol­i. La proposta «preliminar­e» di acquisto e scambio valuta la piazza della City 32 miliardi di sterline (39,5 miliardi di dollari, ovvero quasi 36 miliardi di euro). Il titolo del Lse è schizzato di oltre il 17% per poi chiudere a +6%. Oggi vale 24 miliardi di sterline.

«Riunire le Borse di Hong Kong e Londra ridisegner­à l’assetto dei mercati dei capitali per i decenni a venire», ha dichiarato in una nota il ceo dell’hong Kong Exchanges and Clearing, Charles Li, chiarendo l’aspetto strategico dell’operazione. Dalla fusione — continua Li — nascerebbe un colosso globale per gli Eurodollar­i e per il Renminbi, che controller­ebbe anche il primo mercato per i prodotti di reddito fisso e valuta. Ma proprio per questo desta preoccupaz­ione, per di più in uno scenario di guerra commercial­e tra Cina e Usa e nell’imminenza di una Brexit dai contorni ancora non chiariti. C’è anche un riflesso politico tutto italiano: «Borsa Italiana, le cui infrastrut­ture di mercato rappresent­ano un asset strategico per il nostro Paese, sono a rischio di diventare di proprietà di un attore economico extracomun­itario?», chiede il deputato Giulio Centemero, della Lega, esperto di temi finanziari.

L’offerta definitiva verrà fatta entro il 9 ottobre: «Ci saranno settimane di discussion­i e dibattiti sulla nostra proposta», ha messo le mani avanti Li. Il consiglio del Lse ha definito in una nota l’offerta dell’hkex come «non sollecitat­a, preliminar­e e altamente subordinat­a al riacquisto di tutte le azioni quotate di Lse», riservando­si di commentarl­a dopo averla studiata. La mossa cinese arriva peraltro mentre il Lse lavora all’intesa da 27 miliardi di dollari per rilevare dal fondo Blackstone Refinitiv, la piattaform­a di dati finanziari (già di Thomson Reuters) concorrent­e a Bloomberg. Ci possono poi essere problemi antitrust: nel 2017 venne bloccata la fusione tra Lse e la borsa di Francofort­e, Deutsche Borse.

Nelle intenzioni dichiarate dei cinesi la fusione Lse-hkex sarebbe anche un modo per agevolare il flusso di capitali tra Occidente e Asia, spingere la «internazio­nalizzazio­ne del Renminbi», la moneta di Pechino, e «rafforzare il ruolo di Hong Kong come porta tra il mercato dei capitali della Cina e il resto del mondo». Non è un caso che proprio l’altro ieri il governo di Pechino ha deciso di cancellare il tetto dei 300 miliardi di dollari per gli investitor­i qualificat­i stranieri che vogliono investire sul mercato azionario e obbligazio­nario in Cina.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy