Scooter sul bus, l’autista: «Avevo fretta di andare a casa»
Roma, denunciato per interruzione di pubblico servizio. Lui: ero a fine turno, la moto mi serviva
Rischia il posto, oltre a una denuncia per interruzione di pubblico servizio e peculato. Prima però l’azienda per la quale lavora — la Roma Tpl — lo ha sospeso in via cautelativa e potrebbe anche ridurgli lo stipendio. «Ma io non ho ricevuto il cambio, ero a fine turno e non certo per colpa mia, mi hanno ordinato di riportare il bus al deposito in via della Maglianella. Avevo fretta, però, e soprattutto: chi mi avrebbe riportato a Monteverde a riprendere la moto?».
È questa la giustificazione dell’autista del 982, ora finito sotto inchiesta. Le foto del suo scooterone Honda Silver Wing 400 caricato a bordo del bus al capolinea in viale dei Quattro Venti, con le porte automatiche aperte, ha fatto il giro del web e indignato. L’ultima testimonianza dello sfacelo del trasporto pubblico romano. «Non è vero che ho fatto scendere i passeggeri, ho solo detto loro che la vettura non sarebbe partita e che ne avrebbero mandata un’altra, visto che il collega che avrebbe dovuto darmi il cambio ha comunicato che era malato solo all’ultimo momento», dice ancora il conducente.
Per i colleghi l’autista-motociclista ha commesso «una leggerezza», che peraltro non sarebbe la prima a Roma, dal momento che la Rete è piena di foto di moto e scooter caricati sui bus dagli autisti. Situazioni ormai abituali, tanto che a Monteverde nessuno fra i passeggeri arrabbiati, nemmeno l’autrice di quegli scatti, ha ritenuto di dover telefonare a polizia e carabinieri per denunciare l’assurdità della situazione, limitandosi invece a inviarli all’alleanza popolare ecologista che ha poi reso nota la vicenda. E ora il Campidoglio, con l’assessorato ai Trasporti, sollecita la Tpl a effettuare «verifiche urgenti» sull’episodio e «adottare immediati provvedimenti».