Corriere della Sera

L’inter corre già contro il tempo Conte pronto per un altro filotto

Dopo il doppio stop con Barcellona e Juve, il tecnico cerca il rilancio contro il Sassuolo Parte un ciclo durissimo: «Non siamo una scintilla, daremo battaglia»

- Giampiero Timossi

MILANO Le corse contro il tempo sono quasi sempre inutili e spesso finiscono con una sconfitta. L’inter si è forse fatta grande troppo in fretta, con una striscia di sei vittorie consecutiv­e in campionato. Gli stop imposti dal Barcellona in Champions e dalla Juventus prima della sosta hanno ricordato a tutti l’importanza del tempo: non si può forzare e crescere di colpo. «In soli tre mesi non posso pretendere che alcune cose siano fissate nella testa dei giocatori», sottolinea Antonio Conte cercando di togliere pressione alla sua creatura. L’inter però il tempo deve dosarlo e vincerlo, riprendere la corsa contro il Sassuolo, magari infilando la prima di un’altra cinquina di vittorie da qui alla prossima sosta. È l’obiettivo per restare addosso alla Juventus e fortificar­e una squadra bastonata da tre infortuni pesanti.

Persi D’ambrosio, Sensi e Sanchez, Conte in casa del Sassuolo cerca la ripartenza per rilanciare l’inter, pur sottolinea­ndo un aspetto caratteria­le interpreta­te e l’interpreta­zione fa giurisprud­enza. Mazzarri risponde, ma non alimenta polemiche, anzi: «Sarebbe giusto che ci fosse anche Tudor. Dispiace sempre quando un allenatore viene squalifica­to. A volte noi allenatori vorremmo essere capiti di più. Sappiamo che c’è un’area tecnica, ma quando sei preso dalla partita può accadere che uno rischi di sconfinare. Vorrei che su questo aspetto ci fosse un po’ di comprensio­ne da parte del quarto uomo,l’arbitro non dovrebbe per nulla scontato: «Fin qui non siamo stati una scintilla, abbiamo dato continuità ai risultati e dobbiamo continuare ad avere regolarità».

Il tecnico però va a caccia di conferme da chi ha giocato meno come Gagliardin­i e dalla coppia Lukaku-lautaro, ancora in debito di risposte concrete, soprattutt­o sull’affiatamen­to. «Certe disavventu­re, come gli infortuni, a volte possono dare maggiori stimoli e opportunit­à, quindi testa alta, petto in fuori e pronti a dare battaglia», è la chiamata alle armi dell’ex c.t. su un

I nodi di Conte essere distratto da queste cose. Tudor non lo conosco personalme­nte, però mi pare persona squisita ed equilibrat­a. Mi spiace non ci sia». Prima di volare a Udine il Toro fa un passo indietro e un balzo in avanti. Da Napoli è arrivata la voce del presidente Aurelio De Laurentiis. Ha avuto parole d’apprezzame­nto per Mazzarri «che portò il Napoli al secondo posto con un monte ingaggi di 35 milioni, contro gli attuali 150». E ha avanzato alcune proposte, una in particolar­e: portare a campo, quello del Sassuolo, da sempre nemico.

Conte non ammette flessioni, non concede nulla ai brutti ricordi del passato, ha però una dolce carezza per Giorgio Squinzi, l’ex patron dei neroverdi scomparso più di due settimane fa: «Un grande dispiacere, è stato l’artefice di una realtà splendida».

Il tecnico nerazzurro vuole la reazione, ritrovare un’inter vincente e capace di mettere il muso davanti agli avversari già nel primo tempo, quando la squadra è sempre andata in gol con l’unica eccezione del Contro il Sassuolo parte un ciclo terribile di 7 gare in 20 giorni, tra cui la doppia sfida con il Borussia decisiva in Champions cinque le sostituzio­ni possibili in un match. L’allenatore del Toro ringrazia e applaude: «È un nostro cavallo di battaglia, era giusto aumentare il numero dei giocatori in panchina, ora mi parrebbe sensato utilizzarl­i visto che sono disponibil­i. Fa piacere che questa proposta sia arrivata da una voce importante come è quella del presidente De Laurentiis». Serve carattere per cambiare le cose.

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