«X Factor», un successo non solo televisivo ma spalmabile sul web
La prossima settimana riparte, con le puntate live, la 13ª edizione di X Factor, e già si può misurare il suo «successo transmediale», che va cioè oltre il piccolo schermo per diventare «spalmabile» sul web. Si può anzi sostenere che X Factor funzioni meglio nella sua versione smembrata in clip che nella sua tradizionale messa in onda televisiva: lo dimostrano i 4.042.000 spettatori medi che, fino a settembre, hanno visto in rete Testa il testo: Rock the Casbah, nella quale la celebre hit dei Clash viene curiosamente tradotta in italiano.
Il video dura poco più di un minuto, è visibile sul sito Sky Video e «spalmabile sui social», rappresenta un classico «extra-content», un contenuto extra digitale generato come uno «scarto» dall’alto valore. È il video di maggior successo nella «total audience» di quest’inizio di stagione, ed è frutto di una sistematica attività di «frammentazione del contenuto»: solo X Factor ha prodotto finora più di 1400 clip, generando oltre 66 milioni di minuti visti di contenuto (potremmo dire, grosso modo, per un’audience media che si aggira sui 100mila spettatori).
Non sono pochi se si considera che le Audizioni hanno raccolto poco più di un milione e 400mila spettatori nella duplice messa in onda su Sky Uno e TV8 (un po’ meno dello scorso anno). Nel misurare la forza della tv in rete si può finalmente fare i conti con un fenomeno finora più percepito che compreso, visibile almeno dai tempi del boom di Susan Boyle, la casalinga-usignolo che cantava «I Dreamed a Dream» a Britain’s Got Talent dieci anni fa. Un fenomeno che rappresenta un’ottima risorsa per una pay-tv, che può articolare con attenzione il proprio contenuto free e quello esclusivo e pregiato (il programma live), con un potente effetto promozionale.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Nielsen iport su dati «total audience» Auditel