«Bianconi estraneo al passato È la sua forza»
Brunello Cucinelli, è pronto?
«Prontissimo. Domenica (domani, ndr) uscirò di casa alle 7.20 e andrò a comprare al forno Piccioni le brioche più buone del mondo. Quindi, con una scorta sufficiente di cornetti nutella e panna, mi recherò al seggio di Solomeo a fare colazione insieme al presidente, agli scrutatori e alle forze dell’ordine. E poi voto».
Con quali parole ha incoraggiato Vincenzo Bianconi alla vigilia?
«Io gli ho sempre detto che di una cosa abbiamo tutti bisogno: che torni la bella politica, fatta di garbo, gentilezza, rispetto anche per gli avversari».
E lui?
«Lui è la persona giusta per questo. Sempre garbato, educato, innamoratissimo di Norcia e della nostra regione. Io lo conosco da quando era bimbo, perché sono amico della sua grande famiglia di albergatori e ristoratori. Norcia, poi, è la città di San Benedetto, la mia patria spirituale. È vero che la famiglia Bianconi è sempre stata moderatamente di centrodestra ma questo vuol dire proprio che Vincenzo è del tutto estraneo al passato della Regione, dove per 50 anni ha governato un partito solo...».
Il Pci-pds-ds-pd.
«Appunto. E a forza di governare, come diceva Solone, si diventa arroganti. O peggio: tiranni».
La prima cosa che dovrebbe fare, se eletto?
«L’ho detto anche al premier Conte e lui ha preso l’impegno: portare subito le gru nei paesini terremotati. Il 30 ottobre saranno passati tre anni dal sisma. Ma nei borghi è ancora tutto fermo per colpa della burocrazia. Ecco: se quei paesini si spopolano, finisce tutto. Si perde la speranza».