L’imprenditore che paga i faggi a prezzo pieno «Così può cominciare la rinascita dei boschi»
Un anno dopo la tempesta che ha colpito il Nordest
Bulgaria».
Perché?
«Innanzitutto è una questione di cuore: in questi boschi vengo fin da quand’ero bambino, i miei nonni portavano qui gli animali a pascolare. Il Cansiglio è parte della nostra storia: come avrei potuto lucrare su Vaia? Poi non le nascondo che c’è pure una ragione 30-40 di marketing». Imprenditore Patrizio Dei Tos Euro
È il prezzo al metro cubo dei faggi, rispetto ai 130 che si pagavano prima di Vaia: il motivo del ribasso è la grande quantità di legname immessa sul mercato dopo la catastrofe
Quale?
«La mia azienda è strettamente legata al territorio, il nostro futuro dipende dalla foresta, e noi vogliamo contribuire a creare un brand “Cansiglio” che non funzioni soltanto per la filiera certificata del legname ma anche per il turismo, la ristorazione, lo sport. Mettiamola così: alcuni imprenditori sponsorizzano la squadra di calcio o di ciclismo, io sponsorizzo la foresta».
Ne parla, in effetti, con la stessa passione con cui un parlerebbe del suo numero 10.
«Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta importavo il legno dall’africa. Così voleva il mercato e noi lì andavamo a prenderlo. Ma poi mi sono detto: perché non valorizzare il nostro? Affonda le radici nella storia, è bellissimo, riusciremo a farlo apprezzare anche ai nostri clienti».
Che invece prima lo snobbavano.
«I faggi del Cansiglio venivano utilizzati dai maestri d’ascia della Serenissima per ricavarne i remi della flotta della Repubblica. E non era un caso. Crescono a mille metri di quota, su un terreno carsico, quindi povero di acqua. Sono straordinariamente resistenti, ma anche molto flessibili, alti ma con diametri piuttosto ridotti. Insomma, erano ideali. Per lo stesso motivo sono stati utilizzati per anni per le sedie prodotte nel distretto di Udine. Poi, nel Dopoguerra, è iniziato il declino e i faggi sono diventati la legna da buttare nei forni delle pizzerie, da sminuzzare in stecchi gelato e stuzzicadenti».
Proprio a degli stuzzicadenti sono stati paragonati dopo il passaggio di Vaia che li ha rasi al suolo...
«Già, le fotografie ricordavano proprio stuzzicadenti. Ma ora inizia il Rinascimento». che portano a conoscere i piaceri della Liguria d’inverno, o a visitare grandi cantine nel Veneto, che in luglio ha visto le colline del Prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene elette Patrimonio Unesco. Oltre 460 indirizzi, tra ristoranti, locali, ospitalità e botteghe storiche. «Un viaggio fra le bellezze e i sapori italiani — che per il 2019 ha un testimonial d’eccezione come Massimo Bottura, chef 3 stelle Michelin dell’osteria Francescana di Modena —, in cui ogni itinerario è accompagnato da tre ricette di un cuoco celebre, per consentire ai lettori di preparare a casa un pranzo rappresentativo della tradizione culinaria locale», chiude il direttore Emanuela Rosa-clot.