Borghi d’italia, vince il paese di Daverio Accuse e veleni
La sfida finale della trasmissione di Rai 3 «Il Borgo dei Borghi», che ha premiato il Comune piacentino di Bobbio a scapito di quello siciliano di Palazzolo Acreide, è diventato un caso politico nazionale. «La Rai chiarisca se dietro il concorso non ci sia un imbarazzante caso di conflitto di interessi del presidente della giuria», ha tuonato il deputato palermitano di Italia Viva Michele Anzaldi, in un’interrogazione parlamentare. Il motivo? A presiedere la giuria c’era il critico d’arte Philippe Daverio, che di Bobbio, borgo vincitore, è anche cittadino onorario. «Se sono stati commessi degli errori e ci sono state connivenze — ha continuato Anzaldi — qualcuno paghi». Il punto è anche che il borgo vincitore, Bobbio, ha prevalso proprio grazie al voto decisivo della giuria, che ha ribaltato il televoto dei cittadini. Ancora Anzaldi: «Daverio un anno fa proponeva addirittura di nominare Bobbio terza capitale d’europa, assieme a Strasburgo e Bruxelles: la trasmissione di Rai3 aveva un vincitore annunciato?». E sul caso si è espresso anche l’assessore al Turismo della Regione Siciliana, Manlio Messina: «Da quello che leggo siamo davanti a un palese conflitto di interessi tra chi avrebbe dovuto essere parte terza e invece si è rivelato alla fine decisivo nella scelta del borgo vincitore». Infine l’assessore di Palazzolo, Maurizio Aiello: «Vi è una mobilitazione straordinaria a nostro favore da tutta Italia». E Daverio? «Dovrò far causa all’onorevole locale (Anzaldi) — ha dichiarato il critico a La Sicilia —. È stato lasciato intendere che io abbia agito per interesse personale, una cosa gravissima. Una roba da denuncia». Insomma, la sfida non è ancora chiusa.