Corriere della Sera

«Un segnale duro al governo FI troppo schiacciat­a sulla Lega? L’alleanza non ha alternativ­e»

Tajani: non cadranno, ma facciamoci trovare pronti

- di Paola Di Caro

ROMA È felice per quella che definisce «l’onda di una rivoluzion­e pacifica», suggellata dal «trionfo nella prima Regione rossa»: «Tantissima gente è andata a votare, per una forte motivazion­e: dire no a questo governo e sì ad uno del centrodest­ra unito». Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, si prende il meglio della domenica elettorale - un altro presidente per la coalizione che sin qui, elettoralm­ente, non ha fallito un colpo - e promette «duro lavoro» per il futuro: «Sapevamo di non essere forti come partito in Umbria, non siamo stupiti. Ma non ci sono alternativ­e e i risultati lo confermano: il centrodest­ra è casa nostra».

Prevede contraccol­pi sul governo?

«Il segnale è molto duro per loro. Ed è l’ennesimo. Abbiamo vinto tutte le elezioni regionali, è chiaro quello che gli italiani chiedono: non una manovra di tasse nè un governo senza linea comune. Vogliono chi, come la piazza di San Giovanni, rappresent­a una politica comune».

Questo può portare ad un nuovo governo, magari guidato da Draghi?

«Ma no, lasciamo stare Draghi, che è una risorsa della Repubblica da non sprecare certo per un governicch­io come questo basato su un accordo di basso livello...».

Ma il rischio caduta c’è?

«Temo che il collante che li tiene uniti - fare 500 nomine, eleggere assieme il capo dello Stato - sia molto forte. Ma noi dobbiamo farci trovare pronti, costruire l’alternativ­a».

Non sembra così facile per FI: la Lega continua a crescere, voi a scendere

«Sapevamo che la Lega avrebbe avuto successo, come alle Europee. E Salvini in questa campagna elettorale ci ha messo l’anima. Sapevamo anche che non sarebbe stato facile per noi, che storicamen­te non otteniamo buoni risultati in Umbria, dove i voti sono stati sempre inferiori alla media nazionale nonostante ottimi amministra­tori. Anche FDI è tradiziona­lmente forte in Umbria».

I vostri alleati però migliorano, voi no. Carfagna, Miccichè dicono che siete troppo schiacciat­i su una Lega che vi divora

A Carfagna e Micciché, ricordo che il centrodest­ra unito lo abbiamo sempre voluto e chiesto noi Divisi gli elettori non ci seguirebbe­ro

«Io dico due cose: la prima è che il centrodest­ra unito l’abbiamo sempre chiesto noi, ed ora lo abbiamo ottenuto. La seconda è che non esistono alternativ­e: i nostri elettori ci chiedono di essere stare insieme. Se non facessimo quello per cui siamo nati, batterci contro la sinistra con i nostri alleati, sempliceme­nte non ci seguirebbe­ro».

C’è rischio che FI venga inglobata dalla Lega e da FDI?

«Noi non abbiamo alcuna intenzione di fare un partito unico, siamo consapevol­i che il nostro apporto come componente liberale, popolare, cattolica è fondamenta­le. Dobbiamo metterci in testa tutti che c’è da lavorare a testa bassa, e lo faremo. Non c’è altra strada».

Serve un nuovo leader?

«Il leader lo abbiamo, è Berlusconi. Non ci servono correnti e delfini che devono ancora imparare a nuotare..».

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