L’impegno di Akinmusire e il carisma di Nubya
Da sinistra: Nubya Garcia, 8/11 al Teatro dell’arte in Triennale alle 23; il duo Gianluigi Trovesi & Gianni Coscia, il 3/11 al Teatro dell’arte in Triennale alle 12 (foto Roberto Cifarelli); il duo Tuck & Patty, l’8/11 al Blue Note alle 21 e alle 23.30; John Mclaughlin & the 4th Dimention il 2/11 al Conservatorio alle 21
Il cd box
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Lirico e a tratti cupamente drammatico, il trentasettenne Ambrose Akinmusire (foto) è ormai un compositore di riferimento. Il trombettista di Oakland, trasversale come altri jazzisti contemporanei, miscela con sapienza camerismo europeo e sottolineature rap; fortemente politico (non solo nei testi e nei titoli), abile nell’alternare momenti sognanti a suoni più aspri, evoca tante storie di musica nera impreziosendole di altre culture. È uno dei nomi importanti — probabilmente il più innovativo — che affiancano mostri sacri e celebrità di successo della rassegna milanese. «Origami Harvest» (Blue Note, 2018) è un affresco di note impietoso delle periferie d’america, la sua tromba come guida grondante dolore in un tour che parte da «Blooming Bloodfruit in a Hoodie», dedicato a Trayvon Martin, il 17enne di colore ucciso nel 2012 in Florida da un vigilante di quartiere: la sua colpa era stata quella di indossare una felpa con cappuccio – «Hoodie», appunto – che lo rendeva «sospetto». Da non perdere, come si diceva una volta, anche il 39enne di Seattle Kassa Overall, percussionistarapper-produttore, artista poliedrico che mette la sua ritmica al centro di progetti tra elettronica, rap e multimedialità; «Time Out New York» lo ha definito «un uomo del nuovo rinascimento», non solo musicale. Fattosi conoscere attraverso infinite collaborazioni di prestigio, il batterista si è definitivamente affermato all’inizio dell’anno con il suo album di debutto «Get Ice Cream e Listen to Jazz». Ponendosi al centro di una babilonia ritmica che ne tradisce le origini afrocaraibiche, merita infine una citazione la sassofonista Nubya Garcia, figura di spicco della nuova scena britannica. Ventottenne dal fortissimo carisma, è un altro esempio di come il jazz sappia reinventarsi continuamente partendo dalla propria tradizione.
Era un poeta della tromba e quando perse i denti si adattò con un linguaggio più scarno