Corriere della Sera

Tre pareggi senza peso L’atalanta può sognare

- di Mario Sconcerti

Non darei molta importanza tecnica ai pareggi di Juve, Inter e Napoli. Erano stanchi Inter e Napoli, soprattutt­o l’inter che non ha giocatori di fantasia e accusa subito la minore corsa. Non era stanca la Juve, solo troppo sicura. Ha sbagliato gol per sufficienz­a, non fatica. È vero quello che dice Conte, l’inter non ha molte riserve, ma deve andarci cauto. Primo perché era un discorso da fare prima di partire, non lungo la strada. Secondo perché non risolve niente mentre rende scontenti tutti cominciand­o dai giocatori. Terzo perché non è particolar­mente vero. L’inter più che poca, è rotta. Ha Sanchez e Sensi fuori, due delle sue differenze.

Ma a centrocamp­o ha Gagliardin­i e Vecino che come riserve sono un piccolo lusso.

La Juve ha più numero, ma anche giocatori come Ramsey che non ha mai giocato e Rabiot che non lo ha mai fatto bene. Giocano ancora Khedira e Matuidi che erano nel foglio dei cattivi. Gioca ancora Emre Can. Conte si dice molto preoccupat­o perché ha capito che l’inter ha bisogno sempre di intensità, cosa non comprabile ogni giorno. Né si può meraviglia­re che Brozovic non abbia sostituti veri perché nemmeno Pjanic li ha, nemmeno Fabian Ruiz, perfino il buon vecchio Jorginho là dov’è adesso. Conte ha trovato una squadra, ora deve muoverla.

Col Parma che andava solo con lanci lunghi si poteva avanzare Brozovic, dargli spazi più stretti ma più determinan­ti. Conte ragiona sempre da mediano tutto scossa

e cuore, costruisce squadre di quel genere, poi si lamenta perché manca continuità. Ma sa bene che l’inter rende solo giocando bene, non è squadra di idee. È squadra di forza, se quella è stata dispersa non resta molto. Fossi l’atalanta proverei a vincere questo campionato. Non ha tutti i mezzi individual­i, ma è la sintesi ideale del nostro calcio. Il Milan si conferma senza riferiment­i in campo. Non serve l’allenatore, servono giocatori che siano una squadra, servono capitani. Il Milan sbaglia un passaggio su due perché è libero di sbagliare, nessuno da dentro lo bracca, l’offende, lo insegue. È una squadra di piccoli numeri dieci, un ruolo che a volte nemmeno esiste.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy