Il Napoli rimanda il salto di qualità Solo Ancelotti non si preoccupa
Segna ancora Milik, ma la Spal non si piega
Il primo pareggio della Spal è un colpo al cuore di Ancelotti. Il Napoli sperava di compiere il salto di qualità, mettersi definitivamente alle spalle i malesseri dentro lo spogliatoio e sfruttare l’onda lunga della scintillante vittoria di Salisburgo per avvicinarsi a Juventus e Inter. Invece il risveglio è brusco. Lo stress psico-fisico post Champions contagia anche gli azzurri, volenterosi ma poco reattivi. Solo 4 tiri nello specchio della porta, più il palo di Fabian Ruiz. Troppo poco per sperare di piegare la Spal, coraggiosa e pronta alla lotta dura dall’inizio alla fine. Il Napoli vince la sfida del possesso palla, attacca per la maggior parte del tempo, stringe d’assedio i rivali nell’ultima mezz’ora. Ma il risultato è modesto e il conto delle occasioni legittima il risultato.
Per svoltare alla squadra di Ancelotti servirebbe di più. Ci prova, ma non riesce a dare continuità alla sua azione. Generosa, a tratti intraprendente, mai però sufficientemente incisiva. E dietro, almeno nel primo tempo, pure ballerina. Salvata dalla traversa sulla punizione di Petagna e infilata da Kurtic che riequilibra il gol di Milik, il terzo in 2 partite. Il polacco risponde così a chi vorrebbe Ibrahimovic a Castelvolturno.
Bravo Insigne, generoso Allan, mentre Fabian Ruiz quando entra porta forza e geometrie. Ma gli altri? Koulibaly non è più quello dell’anno scorso, Elmas è impalpabile, Llorente non incide. E Malcuit esce con un sospetto lacerante: la possibile rottura del crociato del ginocchio destro.
Una domenica che il Napoli vorrebbe cancellare. Mancano fluidità e intensità. La manovra è sempre sotto ritmo e la Spal colma il gap tecnico con la carica agonistica. Servirebbe il colpo del campione e un briciolo di fortuna. Invece Tomovic cancella sulla linea il diagonale di Mertens. E l’arbitro La Penna il rigore assegnato per un tocco di mano di Vicari dopo aver rivisto la Var.
È nella ripresa che il Napoli compie il massimo sforzo. Prima, però, rischia sull’incornata dello stesso Vicari: Ospina, nell’occasione, è un gigante. Ancelotti dà sostanza al centrocampo con Fabian Ruiz, impreziosisce il palleggio con Callejon che ha il compito di allargare la difesa emiliana e si gioca la carta Llorente. Allan fa il terzino in una squadra sbilanciata in avanti. L’occasione migliore è il palo di Fabian dopo il filtrante di Insigne e la finta di Milik. Il polacco viene poi neutralizzato da Berisha. La Spal è alle corde. Ma tiene. Il punto è d’oro.
Il Napoli riflette sull’occasione svanita e su una classifica grigia come non lo era da 4 anni a questa parte. Ancelotti però alza il sopracciglio e sparge ottimismo: «Le fatiche della Coppa si fanno sentire ma non è un’occasione persa. A noi mancano solo i 3 punti con il Cagliari. Ma se continuiamo così i risultati ci daranno ragione». Beato ottimismo. Già mercoledì sapremo se avrà ragione Carletto: la sfida per il terzo posto con l’atalanta al San Paolo è quasi una sentenza senza appello.