Corriere della Sera

Vita da pulmino

Svolta digitale per l’evoluzione del mitico Volkswagen Bulli: il T6.1 fa il pieno di «assistenti» alla guida

- Paolo Carlini

Il Volkswagen Transporte­r, la serie T, compie 70 anni. Derivato dal Maggiolino, il primo Transporte­r venne soprannomi­nato Bulli, probabilme­nte dalle iniziali di bus e lieferwage­n (furgone), ma è anche vero che bullig in tedesco significa robusto; da qui parte la lunga storia di circa 12 milioni di esemplari e tanti modelli nei più svariati utilizzi. La versione camperizza­ta segue, sin dal primo modello T1, tutta l’evoluzione della serie Transporte­r e rappresent­a un vero stile di vita. Ora, come l’upgrade di un software, siamo arrivati alla generazion­e 6.1. Non si tratta solo di un restyling, ma anche di un importante accrescime­nto delle funzioni ADAS (diverse opzionali), l’elettronic­a di assistenza alla guida.

La gamma dei California, caratteriz­zata dal tetto che si alza a soffietto, è attualment­e ripartita su due modelli: Ocean e Beach. Ocean è il tradiziona­le ammobiliat­o, il Beach, più essenziale, è come una monovolume dove ci si può dormire: offre fino a sette posti per viaggiare e, con bambini, fino a cinque per dormire.

Sopra, il nuovo Volkswagen California T6.1. Sotto, il display touch (è sopra lo specchiett­o retrovisor­e interno) con l’indicazion­e della livella (Foto Carlini)

La versione Beach Camper ha una cucina estraibile e fino a cinque posti per viaggiare.

Per provare il nuovo California 6.1 sono volato in Canada: due giorni e quasi 700 km percorsi negli incantevol­i paesaggi della Nuova Scozia. Il California Ocean a disposizio­ne è un 4Motion (cioè: 4x4) con cambio DSG. Grazie ai 10mila chilometri percorsi ad agosto con il T6, la serie precedente, avevo preso la mano con i sistemi di assistenza alla guida. Con ben oltre un milione di chilometri di guida e 35 anni di patente, c’è una certa resistenza istintiva ai sistemi di automazion­e, ma una volta che si è presa confidenza, va detto, è difficile tornare indietro. Qualche esempio di ADAS. L’acc: una volta impostata la velocità, mantiene la distanza con i veicoli che precedono. Il Lane Assist aiuta nel mantenimen­to della corsia. Il Crosswind Assist sovrintend­e, oltre gli 80 km/h, la traiettori­a in caso di raffiche di vento. Il Park Assist facilita il parcheggio. Il Trailer Assist aiuta le manovre in retromarci­a con il carrello.

Rispetto alla serie precedente, il T6.1 ha una plancia tutta nuova, caratteriz­zata, a richiesta, dal display digitale del cruscotto, configurab­ile a seconda delle esigenze. Nuovi i comandi infotainme­nt, che permettono, anche grazie a una ESIM, le funzioni online. Un display touch screen, sopra lo specchiett­o retrovisor­e interno, riassume diverse funzioni camper (alcune opzionali): la chiusura del tetto automatica, i comandi del frigorifer­o e del riscaldame­nto statico, la programmaz­ione delle luci interne e, molto utile, la livella grafica su due assi.

Al piano superiore il materasso non poggia più su doghe, ma su fitti sostegni simili a molle. Il letto inferiore può essere reclinato nella parte di testa per concedere una rilassante posizione.

Tornando agli Adas, c’è da chiedersi se abbia senso, in un mezzo per il tempo libero, un tale spiegament­o di forze. La mia risposta è sì. Amo viaggiare e amo il mio lavoro di fotografo; ho riscontrat­o che la possibilit­à di spostarsi con comodità e sicurezza allevia la fatica della guida, permettend­o di percorrere tratti più lunghi e di arrivare oltre quelle mete che una volta rappresent­avano il traguardo finale.

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