Berlusconi: senza di noi non si può governare
Senza l’apporto di FI il centrodestra sarebbe una destradestra, probabilmente non in grado di vincere le elezioni
ROMA Ha chiamato, per congratularsi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E ha twittato: «Dall’umbria dopo mezzo secolo una svolta storica, anche nelle tradizionali Regioni rosse il centro-destra unito rappresenta l’ampia maggioranza degli elettori. La nostra alleanza è il futuro dell’italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese». Silvio Berlusconi festeggia assieme agli altri leader. E non si dimostra preoccupato di quel 5% che lo rende fanalino di coda della coalizione: «Senza Forza Italia il centro-destra sarebbe una destra-destra, probabilmente non in grado di vincere le elezioni nazionali e certamente non in grado di governare. Il nostro apporto è fondamentale». Il leader forzista non perde il buonumore e incassa con soddisfazione, le parole di Salvini sulla «vittoria di squadra del centrodestra». Poi, a Quarta repubblica, rilancia: «Saremo la nazionale azzurra per il bene dell’italia».
Preconizza «una vittoria con un margine di distacco considerevole» anche in Emilia Romagna, convinto che «non ci siano più fortini rossi in Italia». Insinua il sospetto nei ranghi M5S: «Qualcuno guarda a destra, qualcuno a sinistra, altri pensano a fare un gruppo contro».
Alternative non ne ha. E lo sa. Ma la sua forza è la sua proclamata identità moderata, che serve a diversificare l’offerta della coalizione. «C’è bisogno di una forza liberale che difenda le ragioni delle imprese, del lavoro, delle famiglie e della libertà» evidenzia Mariastella Gelmini. Resta, però, il nodo del futuro del partito. Il leader azzurro avrebbe promesso un forte rinnovamento interno e l’apertura con il progetto «Altra Italia» alle liste civiche. Ma cosa potrebbe cambiare nessuno lo sa. Forse nuovi coordinatori regionali.
Però pesa quel 36,9% di Matteo Salvini e quel 10,4% di Giorgia Meloni. Soprattutto in vista delle Regionali, dove FI deve gestire anche l’imbarazzante caso dell’azzurro Mario Occhiuto, per il quale è stato chiesto il processo. Il vicepresidente Antonio Tajani dichiara: «Vediamo come Berlusconi concluderà la trattativa. Ma in Campania e Calabria il candidato sarà di FI». In tv, comunque, l’ex premier avverte: «Quelli che hanno lasciato FI e sono andati per un’altra strada nella politica sono letteralmente spariti».