Lavezzi, 50 anni di musica per l’ex ragazzo ribelle: è successo tutto in fretta
La luna della musica bussò alla porta di Mario Lavezzi il 21 marzo del 1969, cinquant’anni fa. L’allora ragazzo con la chitarra incontrò Mogol e Battisti e si gettò nella mischia: la canzone era Il primo giorno di primavera, scritta con Cristiano Minellono e lo stesso Mogol per i Dik Dik. In pochi mesi si piazzò al primo posto della Hit Parade. Compositore, produttore, cantautore, arrangiatore, talent scout, promotore. Quel che si dice un affondo totale nella musica d’autore, seguendo i cambiamenti e le tendenze attraverso anche una gallery di collaborazioni eccellenti. Dai Camaleonti, di cui ha fatto parte, ai Nomadi, e poi Vanoni, Bertè, Oxa, Alexia, Mannoia, Dalla e Morandi,
Ramazzotti. Anima milanese, con molti agganci nella cultura che va dal Derby a Jannacci e Dario Fo, Lavezzi propone per celebrare l’anniversario un cofanetto dal titolo …E la vita bussò: tre cd e un vinile a 45 giri. «Che traguardo, ragazzi! È tutto successo così in fretta. La mia carriera è iniziata quando ero ribelle e tormentato. Si sa: devi avere un tarlo che ti rode dentro per esprimerti al meglio. In tre cd ho racchiuso tutta la mia storia artistica compresa l’inedita Canti di sirene, scritta con Franco Califano, che ho tenuto nel cassetto per 8 anni». Tour nel gennaio 2020. Tra le date già fissate: Milano, il 20; Bologna, il 24; Roma, il 28; Torino, il 31.