Tutti i risvolti della parola «costruire»
Costruire. Con tutti i risvolti filosofici, le radici storiche e gli sviluppi scientifici che quest’azione può rappresentare. Quello che si crea e come impatta sulla vita del Pianeta segnerà il racconto della quarta edizione di Foto-industria, la prima Biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’industria e del lavoro, in programma a Bologna fino al 24 novembre. L’edizione intitolata «Tecnosfera», affidata alla direzione artistica di Francesco Zanot, si svilupperà in un percorso che comprende undici mostre (ingresso gratuito): dieci allestite in luoghi del centro storico e la punta di diamante di «Anthropocene», il progetto visivo già dal 16 maggio ospitato al Mast di via Speranza (zona Santa Viola, prima periferia) e prorogato fino al 5 gennaio 2020 grazie al successo degli ultimi mesi. È la Fondazione Mast, istituzione culturale creata dal gruppo Coesia della famiglia Seràgnoli per unire arte, tecnologia, innovazione e industria, a essere il motore dell’«officina» intellettuale della Biennale. Le città con le loro forme in continuo mutamento, i ponti fisici e quelli virtuali e tutto il costruito dall’uomo sulla Terra formano la tecnosfera (così definita dal geologo Peter Haff), lo strato artificiale della nostra vita che viene scandagliato dalle immagini di celebri fotografi: Albert Rengerpatzsch, André Kertész, Luigi Ghirri, Lisetta Carmi, Armin Linke, David Claerbout, Matthieu Gafsou, Stephanie Syujco, Yosuke Bandai e Délio Jasse ognuno dei quali ha sullo sfondo una dimora o un palazzo storico della città, come la Pinacoteca, palazzo Bentivoglio, la chiesa di Santa Maria della Vita o il Mambo-museo di arte moderna. «La vastità dell’intervento umano sull’ambiente e su ogni cosa che lo circonda viene resa in modo evidente dalla diversità dei soggetti e dei luoghi rappresentati nelle immagini degli autori — spiega Zanot —. Macchina fondamentale per fabbricare l’immaginario degli ultimi due secoli e aggiornarlo costantemente, la fotografia è allo stesso tempo un indispensabile strumento di ricerca e un prodotto dell’inestinguibile bisogno dell’uomo di cambiare e rivedere il mondo». Il milanese Zanot è un saggista e docente, oltre che curatore di Camera–centro Italiano di Fotografia di Torino dal 2015 al 2017. Bandai trasforma i rifiuti in sculture temporanee, Carmi immortala in modi originali il porto di Genova. Gli scatti inediti realizzati da Ghirri per marchi come Ferrari, Bulgari e Costa Crociere, i fondali del mondo scandagliati da Linke compongono insieme altre opere un racconto dove le fotografie vengono completate da suoni, video e innesti multimediali. Dunque, all’interno del programma della Biennale è confluita anche Anthropocene, l’esplorazione che documenta l’impatto dell’uomo sulla Terra attraverso le fotografie di Edward Burtynsky, i film di Jennifer Baichwal e Nicholas De Pencier e una serie di installazioni di realtà aumentata. Nell’ambito di Tecnosfera anche un programma di eventi con visite guidate, workshop, performance teatrali, concerti e attività per i bambini.