Corriere della Sera

Il malessere anti sovranisti tra i moderati di Forza Italia

- Virginia Piccolillo

«Caro Silvio, non consegnare il partito a Matteo Salvini». Era circolata ieri la voce che un gruppo di parlamenta­ri azzurri avesse preparato un documento per convincere Berlusconi a non abbracciar­e il sovranismo della Lega. Nel gossip del Transatlan­tico c’era chi sosteneva di averlo visto. E chi lo leggeva in controluce come il tentativo di un gruppo che fa capo a Mara Carfagna di staccarsi dal centrodest­ra per puntellare il governo, magari da dentro il partito di Matteo Renzi.

Le posizioni Carfagna: non esiste nessun documento, ma una riflession­e sì Bernini: no a divisioni

«Non c’è nessun documento né una lettera. Ma una riflession­e sì», spiega la vicepresid­ente azzurra della Camera. «Noi crediamo che FI debba ancora difendere i propri valori che sono diversi da quelli di Salvini. E stiamo ragionando sul da farsi. Ma né per appoggiare il governo né per andare da Renzi».

Lei non lo dice. Ma, sostiene un deputato azzurro, si sta facendo avanti tra i forzisti la percezione che dopo il rovescio delle elezioni umbre, Berlusconi, convinto da chi ha intorno e dai figli, abbia deciso di schierare il partito con l’uomo forte del momento, Salvini, e miri a un listone unico «con collegi ai fedelissim­i».

L’allarme però non convince tutti. «Non sono sovranista e nemmeno euro-scettica (anche se euro-critica), ma sono per un centrodest­ra unito e vincente», liquida i dubbi Anna Maria Bernini. Ma il senatore Andrea Cangini, invece, è tra chi riflette. «È tutto molto in divenire. Non è una riunione di carbonari, ma una discussion­e alla luce del sole — assicura —. Un estremo appello a Berlusconi a non abdicare e tener alti i valori e i principi del partito».

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