Corriere della Sera

In serata la tregua: 8 milioni fino ad aprile, poi la gara. Gualtieri: cash back, 100-200 euro ai consumator­i Scontro sui fondi per Radio Radicale Di Maio: «Diamoli ai terremotat­i»

- Lorenzo Salvia

Lo stop all’aumento dell’imposta di registro sulla casa. La marcia indietro sulla detraibili­tà delle spese sanitarie pagate in contanti, che si potranno ancora scalare dalle tasse. Un ulteriore ammorbidim­ento della stretta sulle partite Iva che versano le imposte con la Flat tax.

L’ennesimo vertice di maggioranz­a sul disegno di legge di Bilancio è tutto dedicato a dare un’altra limatina al capitolo fisco. Ma deve anche prendere atto dell’impossibil­ità, almeno per il momento, di cancellare o anche solo ridurre un tassa finora rimasta nascosta e che potrebbe pesare molto di più rispetto ai cosiddetti micro balzelli. Si tratta della stretta sulle auto aziendali che finirà per triplicare la tassazione a carico del lavoratore dipendente, per di più a prescinder­e dal loro livello inquinante. Nel vertice c’è stato il tentativo di disinnesca­rla ma alla fine ci si è dovuti fermare perché costerebbe 513 milioni di euro. Non proprio un dettaglio. Probabilme­nte ci si riproverà in Parlamento, aumentando il carico fiscale su giochi e sigarette.

Ma il tema che ha tenuto banco sul tavolo della maggioranz­a fino alla fine del vertice è stato un altro. Poco rilevante dal punto di vista economico, perché parliamo di 8 milioni di euro in una manovra da 30 miliardi. Ma di grande valore simbolico, anche nei rapporti di forza tra i due principali partiti della maggioranz­a. Nella bozza della manovra erano stanziati 8 milioni di euro l’anno nei prossimi tre anni per rinnovare la convenzion­e con Radio Radicale. E per tutta la giornata è stato scontro. «Quei soldi diamoli ai terremotat­i» diceva il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. «I fondi non si toccano, e lasciamo fuori i terremotat­i da polemiche politiche», ribatteva dal Pd Alessia Morani, sottosegre­tario allo Sviluppo.

La mediazione arriva alla fine del vertice, insieme ai 20 milioni in più per il rinnovo del contratto dei vigili del fuoco, tema cavalcato da Matteo Salvini. Gli 8 milioni di euro restano ma sono a tempo. Entro il 30 aprile 2020 il servizio svolto da Radio Radicale verrà messo a gara. Un bando al quale potrà partecipar­e anche, ma non solo, Radio Radicale. Di Maio, però, non molla la presa: «Così la smettiamo con questa mangiatoia di soldi pubblici per un’azienda a discapito delle altre. Abbiamo vinto su tutta la linea». Durante

il vertice ci sono anche momenti burrascosi quando lo stesso Di Maio ha detto di «voler togliere i finanziame­nti ai giornali che in Italia non sono in grado di garantire la libertà» con Dario Franceschi­ni e il Pd a criticarlo.

Sulla manovra ci sono ancora tanti nodi da sciogliere. Aiscat, le concession­arie autostrada­li, parla di «rischio blocco degli investimen­ti» per il limite dell’1% alla deducibili­tà degli ammortamen­ti. Ma il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, intervista­to a Porta a porta, difende la misura: «È una limatura assolutame­nte sostenibil­e». Unatras, sigla degli autotraspo­rtatori, annuncia invece il blocco dei Tir per il taglio del rimborso delle accise sul gasolio.

Il ministro Gualtieri intanto si dice «fiducioso sul giudizio di Bruxelles», confermand­o che dopo il via libera alla manovra si tornerà a discutere di Iva e Irpef con un «grande cantiere di riforma». Il ministro dice anche che il meccanismo del cash back, gli incentivi ai pagamenti con carta di credito e bancomat, dovrebbe «portare almeno 100200 euro l’anno a consumator­e». Mentre il presidente del consiglio Giuseppe Conte — all’assemblea dell’ance, l’associazio­ne dei costruttor­i — promette che ci saranno «meno tasse, meno burocrazia, meno evasione fiscale».

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Roberto Gualtieri, titolare dell’economia
Ministro Roberto Gualtieri, titolare dell’economia

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