Corriere della Sera

Nasce la commission­e sul razzismo Il centrodest­ra si astiene. È polemica

Al Senato 151 sì. Salvini: no a bavagli. Il pd Fiano: vergogna. In FI Carfagna e altri protestano: bisognava votare

- M. Gu.

Dopo tante parole cariche di odio e di violenza che ogni giorno rimbalzano sul web, qualcosa si muove. Il Senato approva l’istituzion­e della commission­e straordina­ria proposta da Liliana Segre «per il contrasto ai fenomeni dell’intolleran­za, del razzismo, dell’antisemiti­smo e dell’istigazion­e all’odio e alla violenza». Ma con la buona notizia ce n’è una meno buona ed è la polemica scoppiata a seguito della scelta del centrodest­ra di non votare a favore. Insieme ai 151 sì, infatti, sui tabulati di Palazzo Madama resteranno scolpite 98 astensioni, che corrispond­ono ai nomi di altrettant­i senatori di centrodest­ra. Gran parte dei quali si sono astenuti anche dalla standing ovation tributata alla senatrice a vita, reduce e testimone dei campi di sterminio nazisti e vittima, in quanto ebrea, degli odiatori del web.

Noemi Di Segni, presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), parla di «segnale importante» e ricorda che, chi si è astenuto, «non è esentato dal dovere di partecipar­e a questo impegno». Ma il dem

La scelta

Il senatore e leader della Lega Matteo Salvini, 46 anni, ieri al Senato durante il voto sulla commission­e straordina­ria: il suo partito, insieme a Fratelli d’italia e a Forza Italia, ha portato a 98 gli astenuti sulla mozione istitutiva

(Lapresse)

Emanuele Fiano è indignato e attacca: «Una vergogna inaccettab­ile, una macchia indelebile per la nostra storia parlamenta­re».

Niente unanimità, dunque. E una bufera che appanna una giornata importante. «Siamo contro il razzismo, la violenza, l’odio e l’antisemiti­smo — è la presa di distanza di Matteo Salvini —. Però non vogliamo bavagli, non vogliamo uno stato di polizia che ci riporti ad Orwell».

Sulle prime l’unanimità sembrava un obiettivo raggiungib­ile. Poi però Fratelli d’italia si è smarcato e la possibilit­à

I 98 in dissenso

I 98 senatori che non hanno votato a favore sono tutti appartenen­ti ai partiti di opposizion­e

di inviare al Paese un segnale unitario è naufragata. La Lega ritiene che la commission­e sia di parte perché, come ha detto Stefania Pucciarell­i, «non considera il fenomeno crescente della cristianof­obia». Lucio Malan ha spiegato che Forza Italia si è astenuta ritenendo «ambiguo il passaggio sul contrasto ai nazionalis­mi», ma diversi parlamenta­ri azzurri, da Osvaldo Napoli a Sandra Savino, contestano la scelta. «La mia Forza Italia, la mia casa, non si sarebbe mai astenuta in un voto sull’antisemiti­smo — è il commento amaro di Mara Carfagna —. Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle».

Pur tra le polemiche, la commission­e è nata, avrà 25 componenti e studierà i fenomeni di intolleran­za e odio sulla base di etnia, religione, provenienz­a, orientamen­to sessuale, identità di genere o di altre particolar­i condizioni psichiche e fisiche. Liliana Segre, 89 anni, dovrebbe essere nominata presidente alla prima seduta.

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