Corriere della Sera

Il giorno di Segre tra gioia e amarezza «È la mia mozione» E Bonino: ho i brividi

La senatrice durante il dibattito non è mai uscita

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«La senatrice a vita Segre sta bene in un simpatico termovalor­izzatore». E ancora, ancora, in un crescendo di orrori registrato su Repubblica da Piero Colaprico.

Emma Bonino, tra i primi a ringraziar­la e abbracciar­la dopo il via libera alla mozione, racconta che la illustre collega, «non essendo esperta di dinamiche politiche», non abbia capito perché il centrodest­ra avesse deciso di smarcarsi. «Desiderava che finisse con un accordo unanime — racconta Bonino —. Mi ha emozionato molto e mi ha fatto una grande tenerezza per questa sua forza, questa resilienza». Ore ed ore incollata allo scranno, cercando di non sentire la stanchezza e spiegando ai colleghi che no, «non posso andare a riposarmi, non voglio perdermi gli interventi perché è la mia mozione, non sarebbe dignitoso se io non ci fossi». Parole che a Emma Bonino hanno fatto «venire i brividi, per il profondo e raro senso delle istituzion­i». E intanto sui banchi delle opposizion­i, presente Matteo Salvini che a giudizio dei dem «in Aula non viene mai», nascevano i distinguo e prendeva forma la protesta contro la presunta censura, il «bavaglio», la commission­e che secondo leghisti e senatori di Giorgia Meloni avrebbe un solo, vero obiettivo: silenziare le parole d’ordine della destra italiana.

Fa buio, dal Viminale filtra la notizia che la ministra Luciana Lamorgese ieri mattina è andata privatamen­te a casa della senatrice Segre per portarle riconoscen­za e solidariet­à: «La conosco da anni, rappresent­a la memoria di una pagina terribile della nostra storia»

Il Partito democratic­o con Franco Mirabelli parla di «deriva di una destra che si consegna all’estremismo» e i Cinque Stelle per bocca di Alessandra Maiorino accusano i leghisti di «sbandierar­e un becero fanatismo». La polemica infuria da ore quando la senatrice del Pd Tatiana

Visita di Lamorgese La ministra dell’interno è andata ieri mattina in visita privata per portarle solidariet­à

Rojc, «commossa e grata» a Liliana Segre, ma anche «molto preoccupat­a», racconta all’agenzia Ansa perché ha votato la mozione: «L’ho fatto anche in memoria di mio padre, deportato dai nazisti nel 1944 in quanto sloveno. Spero che quello che è accaduto al Senato serva a mettere un argine a un fiume di violenza».

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Gli applausi nell’aula del Senato ieri al momento del sì alla commission­e. A sinistra Liliana Segre, 89 anni, senatrice a vita, e a destra Emma Bonino, 71 (Lapresse)
Palazzo Madama Gli applausi nell’aula del Senato ieri al momento del sì alla commission­e. A sinistra Liliana Segre, 89 anni, senatrice a vita, e a destra Emma Bonino, 71 (Lapresse)

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