Corriere della Sera

«Soldi in cambio di servizi in tv» I pm: a processo inviato del Tg2

- di Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

MILANO Soldi pretesi da un giornalist­a del Tg2 per parlare bene in tv di gente della moda: la Procura chiede il rinvio a giudizio di Franco Fatone, inviato di moda e costume del Tg2, per l’ipotesi di «induzione indebita a dare o promettere utilità». Il fascicolo nasce quando nel febbraio 2018 l’imprendito­re Francesco Rizzica si presenta in Procura, porta 5 telefonate registrate, e racconta di non aver versato i 4.000-5.000 euro che a suo dire il giornalist­a gli aveva chiesto per inserirlo nel dossier tv Saranno famosi trasmesso il 3 dicembre 2017 sui giovani imprendito­ri nella moda. In base agli sms e alle chat trovati durante la perquisizi­one su computer e telefono del giornalist­a, il pm Giovanni Polizzi gli contesta, oltre a quel tentato reato, altre tre imputazion­i: 6.400 euro da Michele Baldassarr­e Lettieri (per un servizio nella stessa data) sotto forma di accredito al padrone della casa in affitto di Fatone; 1.000 euro da Guido Della Volpe per un servizio in onda nel Tg2 delle 20.30 l’8 aprile 2017; 3.000/4.000 euro promessi (ma poi non onorati) da Vincenzo Taverniti per una promozione del Pisa Football College il 21 aprile 2106. Il giornalist­a nega di aver mai preteso soldi, e parla invece solo di richieste di prestiti che poi avrebbe o in parte restituito o avuto intenzione di restituire. L’«induzione indebita» (da 6 a 10 anni) è reato contestabi­le ai giornalist­i Rai perché il pm li ritiene «incaricati di pubblico servizio»: fuori dalla tv pubblica il reato sarebbe «corruzione tra privati». L’ex direttore del Tg2 Marcello Masi figura tra i testi citati dai pm a «riferire se i costi delle troupe esterne potessero essere posti a carico dei soggetti di cui si divulgava l’attività».

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