Corriere della Sera

PERCHÉ NON DOBBIAMO INGELOSIRC­I PER LA MOSTRA DI «LÉONARD DE VINCI»

- Alessandro Cerboncini

Caro Aldo, certo che noi italiani siamo proprio dei polli! Non solo ci facciamo fregare dai francesi l’esclusiva della manifestaz­ione più importante in occasione del 500° anniversar­io di Leonardo da Vinci, ma non facciamo nulla di fronte allo scempio della scritta che campeggia a Parigi: Léonard de Vinci (sic!). Così dopo Cristóbal Colón in Spagna e Marko Polo in Croazia incassiamo impassibil­i quest’altro furto morale ai danni del nostro immenso patrimonio culturale, come se non bastassero quelli materiali compiuti da Napoleone, Hitler e tutti gli altri nel corso della storia. Va bene che certe opere sono patrimonio dell’umanità, ma metterne in dubbio l’origine e la paternità, è troppo.

L

Caro Alessandro, a sua lettera mi ha indotto ad andare a visitare la mostra di Leonardo al Louvre, in compagnia di Cinzia Pasquali, l’italiana che ha restaurato la Sant’anna, sorriso per sorriso, ciottolo per ciottolo. È una mostra straordina­ria, che fa lustro a un grande italiano e al nostro Paese.

Il fatto che il suo nome sia stato francesizz­ato non deve scandalizz­arci: è tipico dei francesi farlo, anche Annibale e Agostino Carracci che hanno affrescato Palazzo Farnese — oggi l’ambasciata più bella del mondo — sono diventati Annibal e Augustin Carrache (ma lo fanno anche gli spagnoli, per i quali Bosch diventa El Bosco e Dürer diventa Durero; mentre noi abbiamo trasformat­o Jean de Boulogne in Giambologn­a). La Gioconda,

che peraltro non è in mostra ma è rimasta al suo posto, non è un furto: fu portata in Francia da Leonardo stesso (siamo stati noi semmai a cercare invano di riprenderc­ela).

Diciamo la verità: per il nostro grande compatriot­a, fu una fortuna. I francesi sono più bravi di noi a valorizzar­e i tesori d’arte, e la mostra del Louvre lo conferma. Questo nulla toglie all’italianità di Leonardo.

Qualcuno ha obiettato che ai suoi tempi l’italia non esisteva. Non è così. Non esisteva lo Stato. Ma l’italia non è nata dai campi di battaglia o dai maneggi della politica; è nata dall’arte, dalla bellezza, dalla cultura.

Quindi è nata anche grazie a Leonardo da Vinci; che è stato forse, insieme con Erasmo da Rotterdam, il primo grande europeo.

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