Corriere della Sera

Fca-peugeot, sì dei consigli E la Borsa premia le nozze

Verso una «fusione tra eguali» da 50 miliardi. Il ruolo del governo francese

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare già stamane, dopo il via libera ieri dei consigli di amministra­zione di Psa e poi a tarda sera di Fiat Chrysler ed Exor. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, come quello che a giugno fece fallire l’accordo con Renault, nasce il quarto gruppo automobili­stico mondiale grazie a una «fusione tra eguali» da 50 miliardi di dollari.

Dopo le prime indiscrezi­oni martedì e le conferme dell’azienda francese e di quella italo-americana sui negoziati in corso, il titolo Peugeot è balzato ieri del 7 per cento all’apertura della Borsa di Parigi, e a Milano le azioni Fiat Chrysler hanno registrato un rialzo del 10,3%. In modo significat­ivo, il titolo Renault invece perdeva ieri il 3,8 per cento in apertura, segno del rammarico per l’occasione mancata nei mesi scorsi.

A giugno, quando il presidente di Fca, John Elkann, spingeva per l’intesa con Renault, fu il governo francese a frenare chiedendo più tempo per coinvolger­e a fondo Nissan e dare la priorità alla salvaguard­ia dell’alleanza ventennale con i giapponesi.

Stavolta il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire si è affrettato a lanciare segnali incoraggia­nti. «Lo Stato segue con attenzione e apertura le discussion­i in atto tra Psa e Fca — hanno dichiarato fonti del suo gabinetto —. Questa operazione permettere­bbe di creare il quarto gruppo mondiale e fare fronte alle nuove sfide della mobilità». Parigi sottolinea che il progetto di fusione con Fiat Chrysler consacra il risanament­o di Psa con il sostegno diretto dello Stato e poi della Bpi (Banca pubblica di investimen­ti) sotto la direzione di Carlos Tavares (ceo di Psa). «I negoziati confermano il necessario consolidam­ento mondiale dell’industria automobili­stica», proseguono le fonti del ministero.

Sono passati pochi anni dalla più grande crisi della storia del gruppo già noto come Peugeot Citroën, che nell’estate del 2012 fu a un passo dal fallimento. Si salvò grazie all’attivismo dell’allora ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg, all’intervento dello Stato e al passo indietro chiesto alla famiglia Peugeot. Due anni dopo, l’arrivo di Carlos Tavares — fino ad allora delfino di Carlos Ghosn alla Renault — ha dato l’impulso definitivo alla rinascita. Il governo francese chiede ora garanzie sull’occupazion­e e sull’impegno a «investire nella filiera industrial­e europea delle batterie elettriche», già oggetto di un accordo franco-tedesco.

Il nuovo gruppo sarà quotato a Parigi, New York e Milano. Sede legale e fiscale ad

L’operativit­à

In Francia le sedi per le auto più diffuse, in Italia per quelle di lusso Jeep e Ram negli Usa

Amsterdam, sedi operative in Francia per le auto più diffuse, in Italia per quelle di lusso e in America per i marchi Jeep e Ram. Consiglio di undici membri (6 Psa e 5 Fca) con Carlos Tavares amministra­tore delegato basato a Parigi e John Elkann presidente. La società sarà paritetica, 50% Fca e 50% Psa; Fca potrebbe distribuir­e cinque miliardi di euro di dividendi straordina­ri, mentre allo studio di Psa c’è la vendita del 46% detenuto nella società di componenti­stica Faurecia.

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