Corriere della Sera

Utilitalia: più investimen­ti sull’acqua, ma Italia divisa

- Di Francesca Basso

Aumentano gli investimen­ti nel settore idrico, ma l’italia resta ancora divisa in due, tra Nord e Sud, per livello di infrastrut­ture e percezione della qualità del servizio. Il nuovo Blue Book promosso da Utilitalia, realizzato dalla Fondazione Utilitatis con la collaboraz­ione di Istat, fornisce i dati completi sul Servizio idrico integrato. Rispetto al totale della risorsa idrica utilizzata a livello nazionale, il consumo di acqua destinato agli usi civili rappresent­a il 20%. La percentual­e maggiore dell’acqua è destinata all’uso agricolo (51%). Da quando le competenze di regolazion­e e controllo sono passate all’authority per l’energia, Reti e Ambiente, gli investimen­ti hanno registrato una crescita costante, spiega il Blue Book, arrivando a 38,7 euro per abitante nel 2017 (+24% rispetto al 2012). Ma il livello delle infrastrut­ture, così come quello del servizio (molto o abbastanza buono per il 91,9% delle famiglie del Nord, per il 67% di quelli nelle Isole), non è omogeneo e si traduce in una spesa media mensile familiare diversa. I livelli più alti sono al Sud (16,87 euro) e al Centro (16,43), mentre il Nord è sotto la media (12,41 euro). Per il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti «potenziare il sistema delle imprese idriche nel Mezzogiorn­o è la via obbligata per migliorare la qualità dei servizi. Serve un grande piano per il Sud che punti a far decollare l’infrastrut­turazione».

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