Punti pesanti e nervi tesi Roma contro Napoli è quasi uno spareggio
Oggi Ancelotti saprà se potrà andare in panchina
ROMA Il 6 dicembre 2017, Paulo Fonseca si presentò in sala stampa travestito da Zorro. Il suo Shakhtar Donetsk aveva appena battuto 2-1 il Manchester City, che era già qualificato, approdando così agli ottavi di finale di Champions League. A farne le spese, terzo nel girone, il Napoli di Maurizio Sarri. Una scommessa pagata che ha divertito tutti ma che, probabilmente, ha dato del tecnico portoghese un’immagine sbagliata. Al suo arrivo sulla panchina giallorossa in molti hanno ironizzato: dopo il sergente (Rudi) Garcia, ecco don Diego De La Vega Fonseca. Pochi mesi dopo, passando per un’emergenza infortunati da Guinness dei primati e non ancora risolta, Fonseca si è guadagnato il rispetto di tutti portando la Roma al 4° posto. Un risultato che gli permette di presentarsi allo scontro diretto con un punto in più in classifica. Un mese fa sembrava impossibile.
Fonseca ha trasformato il problema in opportunità. Si è inventato Mancini centrocampista davanti alla difesa, come fece Fabio Capello al Milan con Desailly. Ha rivitalizzato Pastore e lanciato definitivamente Zaniolo, che tra Europa League e campionato ha segnato 3 gol nelle ultime 3 partite.
Il Napoli dovrà fare a meno degli infortunati Allan e Malcuit, ma recupera Hysaj e Manolas, grande ex acquistato in estate. Quale sarà l’accoglienza dell’olimpico nei confronti del greco? Vincerà il ringraziamento per lo storico gol della remuntada contro il Barcellona in Champions, il 10 aprile
Fonseca Mi aspetto che finita la partita non si parli di arbitri. Nelle ultime due partite ho visto l’atteggiamento positivo che voglio, quello con cui possiamo vincere
2018, oppure la delusione per il «tradimento»? In attacco, Milik-mertens.
Sarà una gara delicata anche per l’arbitro Rocchi. La Roma sarà senza Fazio, squalificato dopo l’esagerata espulsione subita a Udine. Il designatore ha fermato Irrati, come ha fatto con Giacomelli, l’arbitro di Napoliatalanta. Il presidente De Laurentiis è esploso dopo il rigore negato a Llorente, seguito pochi secondi dopo dal pareggio atalantino. A farne le spese è stato anche Carlo Ancelotti, espulso da Giacomelli che aveva chiesto al tecnico di aiutarlo a calmare gli animi e poi gli ha sventolato in faccia il cartellino rosso (in mattinata si discute l’appello). I punti in palio sono pesanti, la pressione è già altissima.