L’italia: migranti, cambiamo il patto Dalla Libia arriva il sì alla trattativa
Un mercantile italiano salva 200 persone. La Lega: in piazza se cancellano i decreti Sicurezza
La nota verbale del governo italiano è arrivata a Tripoli in tempo, la scadenza era ieri, e dunque ora si passa alla fase operativa. La Farnesina ha chiesto alla Libia di convocare al più presto la commissione congiunta, istituita dal Memorandum del 2 febbraio 2017, allo scopo di modificare l’accordo sulla gestione dei flussi migratori. In che modo? Garantendo — lo ha già anticipato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio — più tutele ai migranti nei centri di detenzione ma anche nelle fasi stesse del salvataggio in mare da parte della Guardia costiera libica.
La reazione di Tripoli è stata immediata: «Noi siamo aperti alle modifiche», ha assicurato Hassan El Honi, il consigliere per la stampa del presidente del governo di accordo nazionale, Fayez al-sarraj. Ma c’è pure molta circospezione: «Quando riceveremo le proposte, le verificheremo in base agli interessi libici — ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Mohammed al Qablawi —. Ora convocheremo una nostra commissione per valutare le proposte italiane e poi decideremo come proseguire nell’intesa». Anche il portavoce della Guardia costiera di Tripoli, l’ammiraglio Ayoub Qassem, ha detto la sua: «Il Memorandum è nell’interesse dell’italia tanto quanto della Libia, perché queste due nazioni sono le prime vittime delle migrazioni incontrollate nel Mediterraneo. Perciò non fare accordi andrebbe a beneficio di chi vuole sommergere i nostri Paesi di migranti irregolari». La stessa preoccupazione che ha Di Maio: «Annullare in toto il Memorandum, che ha diminuito gli sbarchi, significherebbe aprire le porte a 700 mila immigrati già pronti a partire per raggiungere le nostre coste». Il titolare della Farnesina — con la ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, che mercoledì terrà un’informativa alla Camera — dovrebbe rappresentare l’italia al tavolo della commissione bilaterale con la
Libia. Intanto, però, monta la polemica politica. «Il Pd chiede il ritiro o la modifica dei decreti Sicurezza: rivuole l’invasione dei migranti, i centri al collasso e il business. Se toccheranno i decreti siamo pronti a scendere in piazza», vanno all’attacco il senatore Stefano Candiani e il deputato Nicola Molteni, ex sottosegretari leghisti all’interno con Matteo Salvini al Viminale.
Lo stesso Salvini torna alla carica contro la Francia e il Conte II: «Più di trenta pakistani a bordo di un camion sono stati bloccati in Francia e rispediti subito in Italia. Altro che Orbán, è l’europeista Macron a confermarsi spietato. Il tutto mentre altre 200 persone sono state recuperate in acque internazionali da un’imbarcazione italiana. L’invasione è ricominciata: governo complice o incapace?».
I 200 migranti di cui parla Salvini sono stati salvati tra venerdì notte e ieri mattina dal mercantile italiano Asso30, intervenuto per due gommoni in difficoltà nella zona delle piattaforme petrolifere al largo di Tripoli. E che adesso attende istruzioni dalla Guardia costiera italiana, mentre la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye, con 88 migranti a bordo, ha già avuto disposizioni di puntare su Taranto (l’arrivo è previsto stamane alle 8). Anche in questo caso, come per la Ocean Viking è stato trovato l’accordo sul ricollocamento tra i Paesi Ue (Germania e Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5, l’irlanda 2, i restanti 21 in Italia), ringraziati ieri con un tweet da Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo per le migrazioni.
Ricevute le proposte, le verificheremo sulla base degli interessi libici Mohammed al Qablawi Ministero degli Esteri
Annullare il Memorandum avrebbe significato aprire le porte a 700 mila migranti Luigi Di Maio
Il leader del Carroccio Salvini: «La Francia rispedisce 30 pakistani in Italia. Macron si conferma spietato»