Corriere della Sera

Lula esce dal carcere tra i fan «Mi avete tenuto in vita»

Brasile, liberato dopo quasi 2 anni l’ex presidente. Sarà l’anti-bolsonaro?

- Rocco Cotroneo

È uscito di prigione come vi era entrato: schiacciat­o dall’affetto dei suoi fedelissim­i, tra canti e bandiere rosse, e promettend­o il ritorno alla politica attiva per contrastar­e l’estrema destra al potere in Brasile. L’ex presidente Lula ha lasciato ieri la sede della polizia federale di Curitiba dove ha trascorso un anno e mezzo da detenuto. Non è stato assolto, ma ha usufruito di una sentenza della Corte suprema che il giorno prima ha cambiato la giurisprud­enza: non si può tenere in galera chi non è stato condannato fino all’ultimo grado di giudizio, è stata la decisione, e Lula sta scontando una pena in appello. Salito su un palco che era stato allestito da qualche ora Lula ha salutato i militanti. «Per 580 giorni, fuori da questo palazzo, mi avete tenuto vivo, siete stati l’alimento della democrazia. Ne ho avuto bisogno per resistere contro il marciume dello Stato, per quello che hanno fatto contro di me e la sinistra».

Lula era in carcere dall’aprile dello scorso anno, dopo la condanna a 12 anni per corruzione e riciclaggi­o. Il caso è quello dell’attico vista mare sul litorale di San Paolo, che gli sarebbe stato regalato da un costruttor­e amico come tangente in cambio di commesse pubbliche. Ma l’appartamen­to non è mai stato usato da Lula e famiglia, né esistono documenti di proprietà, il che ha fatto gridare, dentro e fuori il Brasile, al complotto politico. Le indagini su Lula comunque non sono ancora finite. Altri «favori» relativi a immobili e terreni sono sotto analisi del pool di Curitiba dell’ operazione Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana che ha travolto l’intera classe politica negli ultimi cinque anni.

La sentenza che ha favorito Lula è stata accompagna­ta da dure polemiche, perché potrebbe rimettere in libertà decine di condannati per corruzione e paragonata da diversi osservator­i proprio ai «colpi di spugna» post Tangentopo­li che hanno vanificato da noi la lotta alla corruzione. Jair Bolsonaro non ha commentato la scarcerazi­one di Lula, così come il suo ministro della Giustizia Sergio Moro, il quale da giudice di Curitiba, prima di entrare in politica, condannò Lula. E’ incerto l’effetto del ritorno in libertà dell’ex presidente. La sinistra e l’opposizion­e a Bolsonaro sono fragili e senza leadership, nonostante le difficoltà del governo in carica e la sua bassa popolarità. Ma è tutta da verificare la capacità di Lula, comunque azzoppato dagli scandali, di risalire la china e indebolire Bolsonaro. Il quale potrebbe addirittur­a rafforzars­i con il nemico a piede libero, tale è la sua tendenza naturale al confronto, anche duro, con lo spauracchi­o della «sinistra ladrona». C’è chi prevede per il Brasile soltanto un aumento della polarizzaz­ione politica, già elevata.

Agli amici che lo hanno visto in prigione negli ultimi tempi Lula ha anticipato di volersi risposare (è vedovo da due anni e nei mesi di prigione è spuntata una fidanzata) e che intende viaggiare nel Brasile più profondo, soprattutt­o nelle regioni più povere del Nordest dove la sua popolarità è ancora elevata.

Colpo di spugna

Ha beneficiat­o di un decreto svuota-carceri, insieme a tanti accusati di corruzione

Le nozze

Ha già detto che si risposerà (ha una nuova fidanzata) e viaggerà tra i poveri

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L’ex presidente del Brasile Lula da Silva, 74 anni, ieri all’uscita dal carcere accanto alla fidanzata (Afp)
Festa L’ex presidente del Brasile Lula da Silva, 74 anni, ieri all’uscita dal carcere accanto alla fidanzata (Afp)

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