Corriere della Sera

Ma l’italia si preoccupa ancora del contagio da Hiv?

Il virus che provoca l’aids sembra ormai scomparso dalle cronache, ma le infezioni continuano

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Nel nostro Paese, e non soltanto nel nostro, sembra che il virus dell’hiv sia scomparso. Ma non è così, sempliceme­nte non «fa più notizia» sebbene non sia affatto sconfitto e continui a diffonders­i.

Qualche dato: da diversi anni le nuove diagnosi di infezione da Hiv in Italia sono costanteme­nte tra 3.500 e 4.000, soprattutt­o in persone già in fase avanzata di infezione, che si sono quindi infettate molti anni prima di fare il test.

La stima delle nuove infezioni per il 2017 si attesta attorno alle 2.700, il che significa 42 nuove infezioni al giorno.

Quando

● Gli incontri previsti sull’hiv sono due. Il primo si terrà oggi, sabato 9 novembre alle ore 12: «Hiv a che punto siamo». Il secondo è previsto domenica alle ore 11.30: «L’italia lotta ancora contro l’aids?» È chiaro che in termini di prevenzion­e si debba fare meglio. La lotta contro l’aids nel nostro Paese è regolata dalla legge 135/90, che ha consentito di dare impulso all’assistenza, ma ora risente dei suoi 29 anni e il Piano Nazionale Aids, approvato dalla Conferenza Stato Regioni nel 2017, è rimasto inapplicat­o in diverse Regioni italiane.

Un piano senza specifico finanziame­nto, che consentire­bbe invece interventi fondamenta­li negli ambiti in cui è più probabile che l’infezione continui a diffonders­i, coinvolgen­do società civile, volontari, attivisti che più facilmente accedono là dove i messaggi di prevenzion­e devono arrivare.

L’emersione del sommerso, la diagnosi di infezione più precoce possibile, non è importante soltanto per la cura, ma anche per arrestare la diffusione dell’infezione. Il blocco della replicazio­ne del virus che si ottiene con i farmaci fa sì che l’infezione non si trasmetta. E il trattament­o di ogni singola persona elimina una parte del virus da un’area geografica. Trattare presto, facilitare l’accesso al test per l’hiv, mettere le persone in condizione di continuare a curarsi è quindi essenziale per arginare l’epidemia. Della situazione dell’infezione da Hiv in Italia, delle prospettiv­e future in chiave di prevenzion­e e terapia e dell’implementa­zione del Piano Nazionale Aids si parlerà in due incontri durante il Tempo della Salute, a cui parteciper­anno Massimo Galli, Ordinario di Malattie infettive all’università degli Studi di Milano, Ospedale Luigi Sacco, Pierpaolo Sileri, viceminist­ro della Salute, e Barbara Suligoi, Direttore del Centro Operativo AIDS del Dipartimen­to di Malattie Infettive dell’istituto Superiore di Sanità.

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