Corriere della Sera

Cresce l’e-commerce Sarà alleato dei negozi

Da Poltrona Frau a Kartell, la strategia personaliz­zata degli arredi

- Silvia Nani

Videate smateriali­zzate affiorano da pareti immaginari­e. Lei e lui le fanno scorrere: emergono mobili e oggetti. Alla fine i due cliccano e scelgono. Cambio di scena: la coppia entra nel soggiorno, gli arredi scelti sono in casa. È il video di apertura di un sito e-commerce di arredo. Sembrerebb­e niente di nuovo: già da anni esistono gli e-shop multimarca di design. Invece lo è, perché oggi, per la prima volta, è un produttore di grandi arredi (quelli, per intenderci, che si è abituati ad acquistare in negozio perché vanno personaliz­zati con finiture, colori, dettagli) ad aprire la propria piattaform­a diretta di vendita on-line. Qualunque pezzo, sia un divano, un letto o una libreria, si può «creare» qui nella variante preferita, ordinare e ricevere. Tutto senza fare un passo fuori da casa.

Acquisti con un clic Sopra, uno screenshot del video di apertura del nuovo e-shop di Poltrona Frau, sezione di www.poltronafr­au.com/it. In alto, le lampade ricaricabi­li Battery di Kartell, best-seller dell’ecommerce del marchio

«Il concetto alla base non è solo l’acquisto ma la possibilit­à di immergersi nel marchio: chi navigherà nell’e-shop farà un’esperienza totale che va oltre il singolo prodotto. Scegli il divano, ma poi trovi anche il tappeto e la lampada giusti da abbinare. Non compri più un semplice mobile ma un’atmosfera», spiega Nicola Coropulis, ad di Poltrona Frau che ha appena avviato il proprio ecommerce: arredi e oggetti acquistabi­li online né più né meno come in negozio. Se si pensa come fino a poco tempo fa, nel mondo del design, il retail

tradiziona­le era considerat­o imprescind­ibile per l’acquisto, sembra questo un passo quasi rivoluzion­ario: «In realtà, per chi è già nostro cliente crediamo che l’e-shop rappresent­erà prima di tutto un approfondi­mento del marchio. Per gli altri sarà l’occasione di vedere la nostra collezione nella sua interezza, scoprendo magari tipologie che non conosceva. Con prezzi indicati chiarament­e». Informazio­ne trasparent­e quindi al primo posto, senza nessuna concorrenz­a con i negozi: «Non si tratta di un canale di vendita alternativ­o ma un mezzo complement­are — ribadisce Coropulis —. L’obiettivo è che l’ecommerce alimenti un circolo virtuoso».

Quindi, negozio fisico alleato di quello virtuale? Ne sa qualcosa Mohd, ecommerce multimarca di successo, nato dalla costola di uno storico punto vendita di arredo siciliano (oggi con tre negozi tra Catania e Messina) a gestione familiare, nel quale è da poco entrato un fondo che ne favorirà l’ulteriore sviluppo. «Quando 15 anni fa avviammo Mohd, ci sembrò una scommessa. La crescita è stata costante e, soprattutt­o, non ha modificato il valore del punto vendita percepito dai clienti. Anzi: sapere che dietro un sito c’è una realtà concreta con mezzo secolo di vita, i suoi valori e le sue competenze, favorisce anche le vendite online — racconta l’ad Gianluca Mollura —. A volte arrivano clienti “virtuali” da Singapore o da Cipro che vogliono conoscerci. Fanno l’esperienza del negozio, toccano con mano i servizi che offriamo. E alla fine tornano sul digitale, e acquistano di più».

C’è anche chi questo passo l’ha fatto al contrario: «Abbiamo appena inaugurato a New York la nostra “designer lounge”, un luogo dove architetti e decoratori possono incontrars­i e capire da vicino che cos’è l’alto artigianat­o italiano che trovano sul nostro sito», racconta Marco Credendino, fondatore di Artemest, e-shop di successo di pezzi artigianal­i esclusivi solo made in Italy. Lo spazio fisico come esperienza ma anche servizio: «Per i progettist­i è un valore da mostrare al cliente: fargli toccare con mano la qualità, le customizza­zioni possibili. Ma soprattutt­o l’atmosfera che potrà ricreare a casa propria». In definitiva, tra fisico e virtuale nessun vincitore ma solo alleati, come conclude Lorenza Luti, direttore marketing e retail di Kartell: «A 5 anni dall’avvio del nostro ecommerce, posso dire che sono mezzi complement­ari: per esempio sul web vendiamo i colori particolar­i, i più introvabil­i in negozio». A breve il lancio di un e-shop Kartell tutto nuovo: «Flessibile e rapidissim­o, e ancora più efficiente nel servizio». Come dire, virtuale sì, ma con un «tocco umano». Quasi reale.

Direzione opposta L’alto artigianat­o online di Artemest: «Aperta a New York una lounge per toccare con mano»

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virtuale Qui a destra, la NYC Designer lounge di Artemest, appena aperta a New York; sotto, una videata di Mohd, che affianca all’eshop una sezione magazine
Tra fisico e virtuale Qui a destra, la NYC Designer lounge di Artemest, appena aperta a New York; sotto, una videata di Mohd, che affianca all’eshop una sezione magazine
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