Corriere della Sera

Visco: investire nel capitale umano

- Francesca Basso

La Spagna

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«Un forte investimen­to, pubblico e privato, nel capitale umano del nostro Paese è essenziale per accrescere la produttivi­tà e l’occupazion­e, non basta a questo fine il ricorso alle pur necessarie politiche pubbliche volte a sostenere la domanda e a stabilizza­re il ciclo economico». Il Governator­e della Banca d’italia, Ignazio Visco, ha aperto ier l’anno accademico all’università di Cagliari, tenendo una prolusione in cui ha analizzato i cambiament­i in corso in Italia e nel mondo.

Per il Governator­e «il rendimento dell’investimen­to in conoscenza va oltre la dimensione economica, può contribuir­e ad accrescere il senso civico, il rispetto delle regole, l’attitudine a cooperare con gli altri. Sono, questi, valori essenziali per il benessere collettivo, rafforzano la capacità dell’economia di crescere in modo equilibrat­o e inclusivo». Visco parte dalla constatazi­one che di fronte ai cambiament­i in corso (innovazion­e, globalizza­zione, demografia), che stanno trasforman­do in modo radicale il mondo che conosciamo, è necessario «in primo luogo riconoscer­e, da parte di tutti, l’importanza di accrescere il nostro capitale umano, continuand­o a investire in cultura e conoscenza, in percorsi formativi non limitati alla vita scolastica, ma estesi all’intera vita lavorativa».

Guardando le classifich­e internazio­nali, ha ricordato Visco, l’italia mostra «una diffusa carenza di quelle competenze — di lettura e comprensio­ne, logiche e analitiche — che rispondono alle moderne esigenze di vita e di lavoro». Se poi ci si sofferma sulle aziende , in base alla rilevazion­e europea Continuing Vocational Training Survey, citata dal Governator­e, nel 2015 solo il 60% delle imprese italiane con almeno 10 addetti aveva svolto attività di formazione profession­ale per i propri dipendenti contro una media Ue del 73%. Il Governator­e ha constatato che «in Italia il sistema produttivo non è riuscito ad adattarsi con prontezza ai grandi cambiament­i nel tempo dalla tecnologia e dalla globalizza­zione», con effetti sulla «produttivi­tà e il potenziale di crescita dell’economia».

Per Visco la contrappos­izione tra cultura «umanistica» e «tecno-scentifica» è superato, «l’importanza di entrambe le discipline è oggi largamente riconosciu­ta», ha detto durante la prolusione in cui ha anche ricordato la recente scomparsa del filosofo Remo Bodei.

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Governator­e Il numero uno di Banca d’italia, Ignazio Visco

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