Visco: investire nel capitale umano
La Spagna
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«Un forte investimento, pubblico e privato, nel capitale umano del nostro Paese è essenziale per accrescere la produttività e l’occupazione, non basta a questo fine il ricorso alle pur necessarie politiche pubbliche volte a sostenere la domanda e a stabilizzare il ciclo economico». Il Governatore della Banca d’italia, Ignazio Visco, ha aperto ier l’anno accademico all’università di Cagliari, tenendo una prolusione in cui ha analizzato i cambiamenti in corso in Italia e nel mondo.
Per il Governatore «il rendimento dell’investimento in conoscenza va oltre la dimensione economica, può contribuire ad accrescere il senso civico, il rispetto delle regole, l’attitudine a cooperare con gli altri. Sono, questi, valori essenziali per il benessere collettivo, rafforzano la capacità dell’economia di crescere in modo equilibrato e inclusivo». Visco parte dalla constatazione che di fronte ai cambiamenti in corso (innovazione, globalizzazione, demografia), che stanno trasformando in modo radicale il mondo che conosciamo, è necessario «in primo luogo riconoscere, da parte di tutti, l’importanza di accrescere il nostro capitale umano, continuando a investire in cultura e conoscenza, in percorsi formativi non limitati alla vita scolastica, ma estesi all’intera vita lavorativa».
Guardando le classifiche internazionali, ha ricordato Visco, l’italia mostra «una diffusa carenza di quelle competenze — di lettura e comprensione, logiche e analitiche — che rispondono alle moderne esigenze di vita e di lavoro». Se poi ci si sofferma sulle aziende , in base alla rilevazione europea Continuing Vocational Training Survey, citata dal Governatore, nel 2015 solo il 60% delle imprese italiane con almeno 10 addetti aveva svolto attività di formazione professionale per i propri dipendenti contro una media Ue del 73%. Il Governatore ha constatato che «in Italia il sistema produttivo non è riuscito ad adattarsi con prontezza ai grandi cambiamenti nel tempo dalla tecnologia e dalla globalizzazione», con effetti sulla «produttività e il potenziale di crescita dell’economia».
Per Visco la contrapposizione tra cultura «umanistica» e «tecno-scentifica» è superato, «l’importanza di entrambe le discipline è oggi largamente riconosciuta», ha detto durante la prolusione in cui ha anche ricordato la recente scomparsa del filosofo Remo Bodei.