Mattarella: «Dare continuità alle missioni»
I militari feriti abbracciano i familiari nella base Nato in Germania. Polemica tra Zanotelli e Salvini
«L’ esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese». Così Sergio Mattarella ricorda la strage di Nassiriya e, dopo l’attentato in Iraq, riafferma l’impegno internazionale dell’italia.
d L’esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese
ROMA A Ramstein, nell’ospedale della base Nato, i cinque militari vittime dell’attentato rivendicato dall’isis, in condizioni sanitarie stabili, possono finalmente riabbracciare i propri cari. Un C130 dell’aeronautica li ha accompagnati nella città tedesca ieri, anniversario della strage di Nassiriya, al quale il ferimento degli incursori ha dato un sapore ancora più amaro.
L’ha evidenziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, come «l’esempio dei nostri caduti rappresenti un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese». E come «le donne e gli uomini presenti nelle diverse aree di conflitto sanno di poter contare sul concorde sostegno del popolo italiano». All’indomani del Consiglio supremo di Difesa, da lui presieduto, che ha confermato «la nostra presenza nelle principali aree di instabilità» e l’impegno a «contribuire con decisione» al contrasto al terrorismo, Mattarella scrive: «I conflitti e le tensioni, spesso provocati e sostenuti da forme di terrorismo transnazionale rivolte a sovvertire i principi di convivenza, rispetto dei diritti umani, libertà vedono impegnata l’intera comunità internazionale per affrontare sfide insidiose contro l’umanità».
Sulla stessa linea il premier, Giuseppe Conte, afferma: «Questa giornata ci spinge a rinnovare con determinazione il nostro impegno», che è «senza colori né confini» e «deve vedere tutte le istituzioni unite a livello globale in una battaglia comune». E il ministro della Difesa, che, a margine della messa in ricordo delle 19 vittime dell’attentato, ha riaffermato il «dovere di ricordarne l’impegno e il sacrificio». «Eroi italiani» li chiama il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «L’orgoglio dell’italia» li definisce la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che chiede un minuto di silenzio dell’aula. Lo fa anche il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo aver sottolineato che «le missioni contribuiscono a pace e sicurezza».
«Non sono martiri» fa notare invece padre Alex Zanotelli,
comboniano. «Eravamo in Iraq per difendere il nostro petrolio — rimarca — . E oggi cosa ci stiamo a fare in Iraq e in Afghanistan? Li aiutiamo nella guerra all’isis? Ma se in Siria abbiamo abbandonato i curdi, che hanno davvero lottato contro Isis». Parole contestate da FDI, FI e da Matteo Salvini che vuole «scrivere al Vaticano contro chi è indegno di chiamarsi prete». «Per Salvini non sono un cristiano? Mi fa onore», replica padre Zanotelli.