A Venezia si allaga la basilica di San Marco Fango e detriti tra i Sassi di Matera
Acqua alta e fango nelle città d’arte
Fiumi di fango a Matera e Venezia allagata, con l’acqua che ha invaso la basilica di San Marco. È vera emergenza maltempo nelle nostre città d’arte. E il maltempo continua a sferzare l’italia: la perturbazione dall’africa sta colpendo il Centro-sud investendo in particolare la Puglia, la Sicilia, la Campania e la Basilicata con piogge intense e raffiche di vento. Allarme mareggiate. Ed è grado di allerta giallo da parte della Protezione civile anche in Friuli-venezia Giulia, con Venezia che si prepara a un’alta marea eccezionale che ha già superato i 180 centimetri.
Italia flagellata ancora dal maltempo, da Nord a Sud. Colpite le città d’arte. L’acqua alta a Venezia ha invaso anche la basilica di San Marco, intaccando colonne e marmi danneggiati, e sostituiti, dalla marea record del 30 ottobre 2018. A Matera allagamenti, fiumi di detriti e fango hanno provocato danni al quartiere dei Sassi. Martoriate (con danni alle coltivazioni e rischio frane) Puglia, Calabria e Sicilia. Due le vittime. Ad Altamura, nel Barese, un ottantenne è morto fuori dalla sua abitazione, in campagna, travolto da un ramo spezzato dal forte vento. A Strongoli, poco lontano da Crotone, una clochard (per adesso ancora senza identità) è stata trovata priva di vita — probabilmente per via del repentino abbassamento notturno della temperatura — nella piccola tendopoli in spiaggia in cui dimorava con altre persone. A Venezia
(dove nidi e materne resteranno chiusi oggi) la situazione, già pesante, potrebbe peggiorare molto. Il picco dell’acqua alta — ieri sera aveva superato i 187 centimetri — dovrebbe salire ancora raggiungendo, già dalla notte, i 190 centimetri, secondo «record» di sempre. La marea dentro la Basilica ha solo cinque precedenti in tutta la sua storia, iniziata nel IX secolo. Il dato allarmante è che tre di questi allagamenti sono concentrati negli ultimi vent’anni. L’ultimo risale a dodici mesi fa, quando l’acqua invase alcune decine di metri quadri del millenario pavimento inondando il battistero e la cappella Zen.
Per valutare i danni, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha inviato gli ispettori, dichiarandosi «pronto a finanziare quanto richiesto dalla Soprintendenza per tutelare la Basilica». La pioggia torrenziale caduta ieri su Matera ha trasformato le strade della «Capitale della Cultura 2020» in torrenti, fango e detriti che hanno inondato — come mostrano le impressionanti immagini di Corriere Tv — il quartiere dei Sassi, danneggiando la storica pavimentazione in basolato. Una tromba d’aria ha inoltre divelto alberi e pali della luce. Nel Salento piogge, venti di burrasca e onde alte anche cinque metri hanno investito la costa jonica, con pali della luce e alberi sradicati ovunque e barche disancorate.
A Spongano (nel Leccese) la furia del vento e le precipitazioni hanno distrutto il palazzetto dello sport pronto per essere consegnato nei prossimi giorni. A Taranto è crollato un traliccio per i segnali telefonici. Crolli nel Palermitano (a Isnello una croce si è staccata dal campanile della Chiesa Madre, risalente al XVI secolo) e a Cagliari dove
si è staccato il controsoffitto della mensa universitaria, sfiorando gli studenti. A Napoli il forte vento ha abbattuto un albero precipitato su un bus fermo con cinque persone a bordo, illese. Problemi anche nei trasporti. Per lo scirocco bloccati gli aliscafi verso le Eolie e interrotti i collegamenti tra il porto di Termoli e le Tremiti.