«Impunità illegittima, è contraria alla Carta»
«Lo scudo penale non sta in piedi, è incostituzionale. Lo Stato di diritto non può garantire l’impunità a un soggetto mentre tutti gli altri devono rispettare le regole». Anna Macina, deputata e avvocato, pugliese, dà voce a quella parte del Movimento 5 Stelle che non vuole nemmeno sentire parlare di una nuova forma di protezione giuridica sulle acciaierie di Taranto.
Neanche se dovesse servire a convincere Arcelormittal a restare?
«Lo scudo è solo una scusa. Ci sono due ricorsi incrociati, quello dei commissari potrebbe costringere l’azienda a rimanere. Parlare ora di scudo mi pare quanto meno fuori tempo».
Ma se il governo lo riproporrà, magari con la fiducia, lei come voterà?
«Al momento il decreto non c’è. Io ho un approccio tecnico, giuridico: non è il caso di fare il processo alle intenzioni».
Va bene, ma allora come se ne esce?
«Se ne esce dimostrando che Arcelormittal non può andare via violando un impegno preso con lo Stato italiano»
L’azienda dice che la venuta meno dello scudo penale ha cambiato il quadro giuridico. E se cambia il quando giuridico loro possono andare via.
«Non è vero e lo hanno scritto loro stessi. Vogliono andare via perché hanno sbagliato il piano industriale. E perché i giudici di Taranto non si voltano dall’altra parte».
Ma allora qual è la soluzione, costringerli a rimanere?
«Prima dimostrare che non hanno titolo per andare via. E poi costringerli a trattare. Ma solo a patto che trattino a
La multinazionale non ha titolo per andare via. Bisogna costringerli a trattare, ma a carte scoperte
E di esuberi non si può discutere
carte scoperte».
E fino a che punto si potrebbe spingere lo Stato nella trattativa?
«Del piano industriale si può discutere. Di esuberi no. Del piano ambientale no, perché a Taranto si soffre e chi dice il contrario vuol dire che non c’è stato».
Ma, dopo quello che sta accadendo in questi giorni, è difficile che i rapporti fra Stato e azienda tornino sereni. Non sarebbe meglio procedere a un nuovo commissariamento per provare a vendere di nuovo l’ex Ilva?
«No, così faremmo un favore ad Arcelormittal. E io non voglio fare favori a chi non rispetta lo Stato di diritto».