Corriere della Sera

Regionali e capigruppo, battaglia e veleni nei 5 Stelle Le tensioni con il leader

E Di Maio prepara «una carta dei valori con nuovi obiettivi»

- di Emanuele Buzzi

MILANO Settantadu­e ore per sbrogliare alcuni nodi che affliggono il Movimento e per aggrovigli­arsi in una spirale di malumori interni e di stallo che potrebbe avere esiti pericolosi per i Cinque Stelle. I pentastell­ati si preparano ad affrontare un doppio bivio: la scelta del capogruppo alla Camera e (in una riunione con Luigi Di Maio) la possibilit­à di sottrarsi dalla corsa alle Regionali in Emilia-romagna.

A Montecitor­io per rompere l’impasse che dura da settimane (Gianluca Perilli è stato eletto a Palazzo Madama a metà ottobre) si è sfilato Francesco Silvestri. Il ballottagg­io ora è tra Davide Crippa, piemontese, ex sottosegre­tario al Mise, favorito alla vigilia e Riccardo Ricciardi, che era in corsa come vice di Silvestri e che rappresent­a l’ala dei falchi. Ricciardi è un volto critico ma dialogante, apprezzato anche da qualche pragmatico: una sua vittoria sarebbe un ulteriore campanello d’allarme per l’ala più vicina al capo politico.

Slitta invece di un paio di giorni il confronto sulle Regionali in Emilia-romagna e Calabria. Un rinvio dettato dalla crisi su Ilva, ma che suona come una boccata d’ossigeno per stemperare i toni del confronto, anche se i consiglier­i sono sempre sul piede di guerra. «Dove siamo pronti, ci presentere­mo. Nei prossimi giorni prenderemo decisioni su questo dossier», ha ribadito il leader pentastell­ato intervenen­do a Fuori dal coro su Rete 4. Parole che suonano come una parziale conferma della volontà dei vertici di proseguire sulla strada della desistenza. La base, però, preme. E anche alcuni parlamenta­ri come Luigi Gallo ieri sono tornati alla carica: «Sì ad alleanze ovunque, bisogna seguire la linea indicata da Grillo», ha detto il deputato campano.

Il livello di tensione resta alto anche a Montecitor­io e Palazzo Madama. Ieri alla Camera si è consumata un’assemblea dei deputati che doveva servire per affrontare i nodi del governo (in primis la questione di Taranto) e a mettere un po’ di ordine tra le fila in vista dell’ennesima tornata elettorale (oggi) per il capogruppo. Invece, già alle prime battute sono spuntati segnali di insofferen­za verso Di Maio. Nel mirino, stavolta, il «team del futuro», ossia la nuova struttura voluta dal capo politico per riorganizz­are il Movimento. C’è chi getta acqua sul fuoco mentre il dibattito è in corso. «Critiche? Nulla di che».

Il leader, però, si è difeso e ha rilanciato. Parlando del team del futuro, ha chiarito: «Non è solo l’organizzaz­ione che risolverà tutti i problemi, ma è fondamenta­le avviare un progetto molto ambizioso che possa ripensare un Movimento con un momento nazionale per arrivare ad una grande discussion­e sulla nostra identità. Inoltre dovremo creare una nuova carta dei valori con dei nuovi obiettivi per il Movimento». Parlando dell’elezione del capogruppo, ha ribadito: «Adesso è opportuno non far passare altro tempo ed eleggere il nuovo capogruppo». E sulle Regionali il Movimento guarda già alla prossima primavera: «Tra oggi e domani mattina partirà una mail. Per ogni regione che va al voto a maggio ci sarà un referente del gruppo regionale e uno del gruppo parlamenta­re che avrà il compito di proporre il percorso da seguire per le elezioni regionali (coalizioni con le civiche, candidati nelle liste o altre soluzioni)», ha detto Di Maio ai deputati.

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L’addio Luigi Di Maio, 33 anni, al funerale della mamma di Alessandro Di Battista, 41,

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