«Contro FI pifferai magici Il governo ha già fallito, la legislatura non durerà»
Gelmini: la manovra? Le aziende scappano o licenziano
Quella che alcuni «pifferai magici» vorrebbero accreditare è «un’immagine falsa». Perché non è vero che Forza Italia — assicura Mariastella Gelmini, capogruppo dei deputati azzurri — è un partito in subbuglio e a rischio esodo: «Siamo molto più uniti di quello che le polemiche, che tutti dovremmo evitare, possono far sembrare: non credo che chi è stato eletto con noi possa davvero sostenere il governo più a sinistra della storia». Un governo in cui «Conte, Gualtieri e tutta la maggioranza stanno facendo il gioco delle tre carte. La manovra sembra scritta e raccontata dai personaggi di Collodi: vorrebbero farla passare per “il più grande taglio delle tasse mai visto”, quando è finanziata in deficit per 14 miliardi e prevede nuove tasse per 11 miliardi. È un furto contro il ceto medio e le imprese».
Insomma, il «nemico» è esterno e non interno?
«La battaglia è a questo governo dannoso, non fra noi».
La Carfagna appare sempre più lontana da FI: per lei è recuperabile?
«Sono certa che Mara non ha intenzione di sostenere questo governo, e tantomeno noi vogliamo espellere o isolare qualcuno. Lei è una risorsa importante per il nostro movimento. Non ho compreso perché non abbia accettato di far parte del tavolo di coordinamento. Se rivedesse questa decisione sarebbe sicuramente positivo. Dovremmo comunque andare oltre i ruoli e parlare e lavorare sui contenuti con una linea politica chiara e fedele ai principi di FI, riconosciuta anche dai nostri alleati con i quali, da angolature diverse, rappresentiamo il modello che vuole il Paese».
È sicura che la manovra non dia risposte?
«Quali? Le associazioni di categoria dei ceti produttivi nelle audizioni di questi giorni hanno stroncato i provvedimenti. Altro che riduzione di tasse: spacciare per diminuzione della pressione fiscale il disinnesco delle clausole Iva — peraltro solo per il prossimo anno — attraverso nuove tasse e nuovo deficit è da venditori di tappeti. L’impatto espansivo della manovra sul Pil reale, secondo i calcoli dell’ufficio parlamentare di Bilancio, nel triennio 20202022 è di 0,3 punti percentuali. La missione del governo è già fallita».
Vi aspettate di tornare alle urne a breve?
«Non crediamo che questa legislatura possa durare. Il Pd, pur di scongiurare il voto e tornare al governo, si è piegato alle ricette e all’ideologia del M5S. Il reddito di cittadinanza, che Renzi considerava un “incentivo al lavoro nero”, sarà da loro confermato senza battere ciglio. E lo stesso è accaduto con Ilva e lo scudo penale. È un condensato di due ideologie, da stato etico della sinistra e giustizialismo grillino. Risultato? Gli investitori stranieri scappano, quelli italiani licenziano».
Per far risalire FI basta contestare il governo?
«Al contrario: noi abbiamo presentato emendamenti per cancellare i nuovi tetti sul contante e le norme penali vessatorie, per reintrodurre il blocco degli aumenti delle tasse locali, abbiamo proposto una misura innovativa per la riemersione del contante. Si stima che nelle cassette di sicurezza siano custoditi tra i 150 e i 200 miliardi: le somme non derivanti da reato vanno rimesse in circolo, facendo pagare il giusto che noi abbiamo quantificato nel 15%. È un modo per riattivare un
rapporto di fiducia fra fisco e cittadini. E proponiamo che almeno il 35% sia poi utilizzato per l’acquisto di titoli di Stato italiani».
Insomma, non ci state a passare per quelli a rimorchio dei sovranisti.
«No, perché non è vero. Non solo non siamo a rimorchio di nessuno, ma abbiamo idee, contenuti, posizionamento in Europa per il ruolo che occupiamo nel Ppe. Ed è di questo che dovremmo parlare agli elettori».
Il caso Carfagna
Sono certa che Mara non ha intenzione di sostenere questo governo e noi non vogliamo isolarla