Corriere della Sera

La svolta blues di Gianna

Nannini: «Riparto dalle origini senza seguire la moda La crisi dell’ambiente? Nasce dalle relazioni tossiche»

- Andrea Laffranchi

Anche i posti fanno i dischi. Il nuovo album di Gianna Nannini ha una doppia geolocaliz­zazione. L’embrione è stato concepito a Londra, in uno studio improvvisa­to a Gloucester Road, nell’elegante quartiere di Kensington. «Ogni donna ha bisogno di una stanza per essere creativa, diceva Virginia Woolf», racconta Gianna. La differenza, questo il titolo del nuovo disco, ha preso la sua forma finale a Nashville, una delle capitali musicali dell’america. «Volevo ripartire dalle mie origini folk-blues-rock senza seguire la moda. Riprendere il discorso interrotto con California dopo il quale mi dedicai alla ricerca di un “mio” suono, più europeo. Questo era il momento in cui io e l’america eravamo pronte una per l’altra».

Il punto di partenza per le canzoni di La differenza è stata Londra. Casa di Gianna, anche se negli ultimi mesi sta passando sempre più tempo in Spagna. «È difficile vivere in casa con una bambina che ti chiede ogni momento “mamma, quando smetti di cantare?”. Mi bloccava la creatività. Così ho trovato una stanza che, anche se bruttissim­a, mi ha dato un brivido. È diventata il mio studio, l’ho ribattezza­ta Myface. E le canzoni hanno iniziato a uscire come per istinto». L’indirizzo di Nashville gli è arrivato dal suo editore Bobo Razzini e il nome del produttore Tom Bukovac da quel vecchio amico che è l’ex Eurythmics Dave Stewart. «Non è solo la città del country ma anche fucina di altre energie blues, soul e rock. Nelle mie radici c’è sempre stato un sangue bianconero. Il disco è stato suonato in presa diretta, con tutti i musicisti che suonano insieme e senza aggiunte. Le canzoni del disco sono sempre il primo o secondo take».

Fra le collaboraz­ione c’è un duetto con Coez su Motivo: «L’ho scoperto prima della sua esplosione. L’ho invitato a Londra e mi è piaciuto l’essere umano. Ha un senso forte per la melodia e un timbro di voce bellissimo. È uno che sa fare “la differenza”. Della nuova generazion­e amo anche Salmo e Massimo Pericolo, ma il rap che ha molta forza nella parola deve trovare un’identità sonora personale, le basi sono tutte uguali». Ci sono i ritorni dagli Anni 80 di Mauro

Paoluzzi e Fabio Pianigiani e la conferma di Pacifico come coautore dele liriche. «Non volevamo lavorare ai testi a distanza. Si è innamorato dello studio di Londra e sono diventati parola viva».

I testi parlano d’amore. «Non è quello sdolcinato. Sono conflitti d’amore. Conta la visione, cosa che gli americani non hanno. Io, da europea, guardo oltre la relazione. E quando canto L’aria sta finendo parlo di meccanismi tossici fra due persone, ma in fondo i problemi dell’ambiente partono dai rapporti e non dalle bombe chimiche. Una canzone come Gloucester Road è un modo di dire “svegliati” all’essere umano».

Con questo album per la prima volta arriverà a suonare in uno stadio da sola. L’appuntamen­to è per il 30 maggio a Firenze. Nell’album prevalgono le ballad e le atmosfere semiacusti­che sui suoni aggressivi del rock da grandi spazi. «Questo disco è nato cantando da seduta, a causa dell’incidente al ginocchio. Mi sono data una calmata. Dal vivo solo la batteria di Simon Phillips (Toto) potrà tenere lo stadio».

La differenza prende il titolo dalla canzone che apre il disco. Anche qui si parla di una relazione a due, ma è una parola, oggi poco frequentat­a, che apre ad altro. «Ci sono muri mentali che sono sorti dopo la caduta del muro di Berlino. Voglio abbattere quelle pareti, capire che la differenza non va colpevoliz­zata ma accettata. Sembra che sia difficile la convivenza pure fra vicini di casa. Se vieni da un Paese diverso o da una cultura diversa si creano conflitti. Ma il titolo del disco rappresent­a anche quello che ho sempre pensato dell’europa: ognuno nella propria identità può essere capace di fare la differenza».

Mia figlia in casa mi bloccava la creatività così ho cercato una stanza da trasformar­e in studio

 ??  ?? Toscana Gianna Nannini è nata a Siena 65 anni fa. Ha pubblicato il primo album nel 1976. Quindi sono arrivati altri 20 dischi
Toscana Gianna Nannini è nata a Siena 65 anni fa. Ha pubblicato il primo album nel 1976. Quindi sono arrivati altri 20 dischi

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